di Mimmo Famularo – Rosso è il colore del Natale e anche il colore con il quale è cerchiata la data del 25 dicembre, la festa più attesa dell’anno. Di rosso, oggi, annus horribilis 2020, c’è solo quella dannata zona estesa a tutto il territorio italiano che rischia di cancellare la magia del Natale. Un’emergenza infinita che costringe tutti a rimanere detenuti in casa, senza poter accogliere parenti vicini e lontani, amici, ospiti qualsiasi. Nessun tipo di vacanza, spostamenti vietati, tavolate infinite con i familiari ufficialmente bandite, celebrazioni liturgiche eliminate, orari delle messe anticipate o trasmesse in streaming come fossero banali partite di calcio. Tradizioni stravolte da un maledetto virus, antitesi del Natale: subdolo, invisibile, egoista perché nega ogni contatto umano, aumenta il distanziamento tra le persone, rende i ricchi ancor più ricchi, i poveri sempre più poveri, obbliga tutti alle mascherine, limita le libertà individuali a tutela della salute che lo stesso Stato non riesce a garantire dopo aver smantellato la sanità pubblica a favore degli interessi privati e della logica di tagli selvaggi.
Natale ai tempi del Covid
Ma il Natale non è mai una festa qualsiasi. Quest’anno sarà ancora più straordinario perché il dannato 2020 rischia di lasciare alle spalle una miriade di morti come se il mondo fosse stato colpito più che da una pandemia da un’altra devastante guerra; all’orizzonte c’è lo spettro di un esercito di nuovi disoccupati in un’economia devastata da chi non ha ancora dato risposte a quegli imprenditori e a quei commercianti che, malgrado tutto, hanno resistito e che rappresentano il motore della ripartenza. Perché dopo una catastrofe c’è sempre una rinascita. Ecco, il Natale deve continuare a rappresentare la nascita e non la morte, la speranza deve prevalere sulle tenebre, non bisogna arrendersi all’ipocrisia del Covid. Oggi più che mai è tempo di credere in un futuro migliore, di riscoprire i valori della festa nella quale Gesù si è fatto carne in una grotta buia, al freddo e alle intemperie. È tempo di resistere alle mascherine sanitarie, al distanziamento sociale, ai coprifuoco, a quel nemico invisibile che genera preoccupazione, ansia, insicurezza, depressione. È tempo di combattere nella consapevolezza che presto tutto passerà. Magari col vaccino che abbiamo messo già sotto l’albero. Babbo Natale tornerà nelle case di ognuno di noi per far sorridere i bambini, potremo riabbracciare i nostri familiari, andare a cena con i nostri amici, ritrovare la quotidianità smarrita e rivivere un Natale normale dove di rosso c’è solo quel colore che rende magico il 25 dicembre.
Auguri da Calabria7
E con questo messaggio, l’Editore, Fabio Celia, e tutta Calabria7 vi augurano un Felice Natale con l’auspicio che l’unità trionfi sulle divisioni e che la speranza sia luce che illumini sempre i nostri cuori.