13 Maggio 2025
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Calabria

Festa delle Donne, scioperi, cortei, presidi, piazze tematiche e azioni performative in più di 60 città

L'associazione "Non Una Di Meno": "L'intento è estendere lo sciopero alle categorie e alle condizioni che ne sono formalmente escluse, e rendere visibile il lavoro povero, sommerso, informale, gratuito, le forme ibride di formazione/lavoro"

Donne, e non solo, in piazza in occasione della festa a loro dedicata. Tante le iniziative annunciate da “Non Una Di Meno” per l’8 marzo: sciopero, cortei, presidi, piazze tematiche e azioni performative in più di 60 città.

Uno sciopero “transfemminista coinvolgerà “i settori più precarizzati e meno tutelati, per cui il lavoro si estende sulle 24 ore e sui 7 giorni, a partire dal lavoro di cura: il welfare si sta reggendo sempre di più sul lavoro privato e sottopagato di badanti e colf, innanzitutto migranti, e sul lavoro gratuito di donne e soggetti femminilizzati nelle case”.

L’intento, come spiega l’associazione, è “estendere lo sciopero alle categorie e alle condizioni che ne sono formalmente escluse, e rendere visibile il lavoro povero, sommerso, informale, gratuito, le forme ibride di formazione/lavoro. Lo sciopero dei consumi inoltre intreccerà forme di blocco e boicottaggio delle filiere di finanziamento della guerra e del genocidio”.

Le iniziative previste

A Roma questa mattina corteo da piazza Vittorio Emanuele con arrivo a Circo Massimo, mentre nel pomeriggio previsto un concentramento a Largo Argentina “con artiste e lavoratrici del mondo dello spettacolo e della cultura e di Teatro di Roma, colpite in modo sempre più violento da privatizzazioni e precarizzazione del lavoro”.

La mobilitazione è chiamata “contro il governo Meloni e l’asse dei governi ultrareazionari che trasformano in target le persone migranti, povere, trans, disabili, le femministe e chi ricorre all’aborto, le persone disabili, le attiviste”. Ma anche “contro l’economia di guerra, che sposta le risorse sul riarmo, a scapito della spesa sociale e di investimenti in scuola, università e sanità pubbliche” e contro il ddl Sicurezza.

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