13 Maggio 2025
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Inizia la Quaresima, l’invito dell’arcivescovo di Catanzaro: “Mettiamo le cose a posto nella nostra vita”

Monsignor Maniago invia un toccante messaggio ai fedeli affinché trovino nel Giubileo e nella Quaresima un'occasione preziosa per rigenerare la fede e la speranza, ritrovandosi e riavvicinandosi al prossimo

Alle porte della Quaresima, l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Claudio Maniago, invita i fedeli a vivere appieno questo tempo particolare, trasmettendo un toccante messaggio.

“Il Giubileo – esordisce l’arcivescovo – è un’occasione preziosa per rimettere le cose a posto nella nostra vita di credenti. Sistemare ciò che per distrazione, stanchezza, pigrizia e/o varie prove della vita, non rispecchia più il progetto evangelico che ci dona il Signore e ci allontana dalla feconda comunione con Dio e con il prossimo. La Quaresima che iniziamo con il segno penitenziale delle ceneri, ci aiuta quindi ad andare al cuore dell’Anno Santo, perché è una preziosa occasione in cui possiamo rigenerare la nostra relazione con Dio mediante la preghiera, con il prossimo attraverso l’elemosina e con noi stessi con il digiuno vissuto nel suo significato più autentico”. Normalmente per noi è molto più facile buttare via che cambiare, perché questo richiede sforzo. Ma Dio non butta via mai nessuno e ci aiuta ad aggiustare

Uscire dall’incertezza

“La Quaresima – prosegue il messaggio – è quindi un tempo che ci invita a preparare e sentire la primavera, per uscire dall’incertezza, dall’abitudine, dalle risposte scontate, mediocri, dal rassegnarsi, dal non credere alla forza dell’amore, dal lamentarci senza fare nulla. Non c’è dubbio che la più profonda finalità del Giubileo sta nel ritorno a Dio: in ebraico ‘conversione’ si dice ‘ritorno a casa’ e l’immagine esprime il senso di una svolta da operare: non si tratta solo di cambiare idea o di correggere una mentalità, ma si tratta di un ritornare nell’abbraccio accogliente di Dio Padre, quello di cui tutti abbiamo nostalgia e bisogno di fronte all’esperienza dello scoraggiamento, della delusione, della mortificazione, che sperimentiamo quotidianamente. Certo viviamo un tempo in cui abbiamo la necessità di vivere la nostra fede non come una verità da possedere, ma come l’esperienza della bontà e della misericordia di Dio. Così, come afferma Papa Francesco, il popolo di Dio può vivere questo Anno santo “come uno speciale dono di grazia, caratterizzato dal perdono dei peccati e, in particolare, dall’indulgenza, espressione piena della misericordia di Dio

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