La sicurezza dei giornalisti in Italia torna sotto i riflettori: nei primi sei mesi del 2025 sono stati censiti 81 episodi di minacce e intimidazioni, con un aumento del 76% rispetto ai 46 registrati nello stesso periodo del 2024. A renderlo noto è il report dell’Osservatorio cronisti minacciati, promosso da Viminale, Fnsi e Ordine dei giornalisti.
Donne e uomini nel mirino
Dall’analisi emerge che le giornaliste hanno subito 20 episodi intimidatori, segnando un’inversione di tendenza dopo la diminuzione dei casi negli ultimi anni. I colleghi uomini sono stati vittime di 46 episodi, mentre 15 intimidazioni hanno riguardato redazioni, troupe o minacce generiche alla figura del giornalista, come striscioni esposti in contesti pubblici.
Le regioni più a rischio e i casi in Calabria
Le regioni con il maggior numero di intimidazioni restano Lazio, Lombardia e Campania, seguite da Calabria, Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia. Tra le province più colpite figurano Roma (16 episodi), Napoli (7), Cosenza e Milano (5 ciascuna) e Torino (4). Complessivamente, le prime sette regioni hanno registrato l’81,5% del totale delle minacce.
Contesti e modalità delle intimidazioni
Il report distingue tra contesti socio-politici (40 casi), criminalità comune (28) e criminalità organizzata (11), concentrata principalmente in Campania, Lazio, Calabria e Sicilia. Per quanto riguarda le modalità, 31 episodi si sono verificati via web, mentre scritte ingiuriose o minacciose sono state 18, aggressioni fisiche 16, minacce verbali 12 e danneggiamenti 4.
Trend in aumento
Dopo una flessione degli episodi tra il 2021 e il 2024, il 2025 segna un’inversione di tendenza con un aumento significativo delle intimidazioni, lanciando un campanello d’allarme per la tutela della professione giornalistica nel Paese.



