19 Aprile 2025
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La Calabria alza la voce a Trapani: “Basta silenzi, la mafia si batte con la verità”

Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno, il referente regionale di Libera, Giuseppe Borrello, lancia un messaggio forte: Una folta delegazione calabrese tra i 30.000 partecipanti alla manifestazione. Studenti, familiari delle vittime, magistrati e attivisti per dire no a mafia e corruzione

È in corso di svolgimento a Trapani la “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno”, dedicata alle vittime innocenti delle mafie. Questa ricorrenza, organizzata da Libera e Avviso Pubblico, ha lo scopo di commemorare le vittime e rinnovare l’impegno contro la criminalità organizzata e la corruzione.

Un corteo di 30.000 persone per dire no alla mafia

Il corteo degli studenti è già partito da Piazza Garibaldi e si snoderà per le strade di Trapani fino a giungere in Piazza Vittorio Emanuele, dove alle ore 11 saranno letti i nomi delle vittime di mafia. A seguire, numerosi interventi, tra cui quello conclusivo di don Luigi Ciotti. Nel pomeriggio saranno tenuti una serie di seminari tematici, per discutere delle attuali sfide nella lotta alla mafia.

Un evento di risonanza nazionale

All’evento, di risonanza nazionale, stanno partecipando circa 30.000 persone provenienti da tutta Italia. Ci sono, oltre a circa 20.000 studenti, anche i familiari delle vittime innocenti delle mafie, associazioni, organizzazioni, cittadini, attivisti e rappresentanti istituzionali dei Comuni e di altri Enti Pubblici, nonché magistrati attivamente impegnati nella lotta alla mafia.

La Calabria in prima linea: il messaggio di Borrello

Folta la rappresentanza calabrese alla manifestazione di Trapani, che ha voluto partecipare al corteo per gridare il proprio “no” allo strapotere mafioso che dilaga in ogni parte d’Italia. Presenti, tra gli altri, il coordinatore regionale di Libera, Giuseppe Borrello, da sempre in prima linea nella lotta alle mafie.

“Oggi più che mai – ha dichiarato Borrello – serve rompere i silenzi, schierarsi, fare scelte di campo. Stare dalla parte della verità, della giustizia, delle persone che ogni giorno resistono e si ribellano ai sistemi mafiosi. In Calabria – ha aggiunto – abbiamo imparato a conoscere il volto della ‘ndrangheta, ma anche quello della speranza: lo vediamo nei volti dei giovani, degli insegnanti, delle famiglie che non accettano di piegare la testa”.

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