Non c’è pace per la tanto agognata (da una parte) e ostacolata (dall’altre) realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. La mega infrastruttura finisce, infatti, nel mirino dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, nelle scorse settimane, l’Anac ha inviato la richiesta di avere accesso alla documentazione riguardante il Ponte sullo Stretto di Messina a ben tre ministeri: Economia, Infrastrutture e Ambiente.
“Ai dicasteri guidati da Giancarlo Giorgetti, Matteo Salvini e Gilberto Pichetto Fratin la richiesta è arrivata il 19 febbraio scorso, con tanto di avviso che l’autorità guidata da Giuseppe Busia ha avviato un monitoraggio specifico sulla mega opera da 14,5 miliardi, secondo i costi stimati ufficialmente dal governo. La mossa nascerebbe da un dettagliatissimo esposto inviato all’Anac agli inizi di dicembre, che mette in luce diverse problematiche dell’opera: dagli aspetti ingegneristici e di effettiva realizzabilità tecnica e di sicurezza a quelli più prettamente economici del progetto redatto dal costruttore, il consorzio Eurolink, capitanato da Webuild, il colosso guidato da Pietro Salini, oggi quasi monopolista degli appalti pubblici italiani”.