La Maturità 2025 sarà ricordata come la prima vera maturità scolastica nell’era dell’intelligenza artificiale. Dopo mesi di utilizzo quotidiano di chatbot come ChatGPT per riassunti, schemi e simulazioni, ora migliaia di studenti dovranno affrontare le prove scritte senza supporti digitali.
Il dato: 1 su 4 pensa di “fregarla”
Secondo un’indagine recente, uno studente su quattro è convinto di poter usare l’IA durante l’esame senza essere scoperto. Ma la realtà è diversa: le misure di controllo e il contesto d’esame renderanno difficile qualsiasi utilizzo non autorizzato di strumenti digitali.
Come l’intelligenza artificiale può aiutare (legalmente) a prepararsi
Nonostante le restrizioni durante l’esame, l’Intelligenza Artificiale resta una risorsa potente per la preparazione: creazione di mappe concettuali e schemi, esercitazioni e brainstorming su tracce possibili, simulazione di domande e risposte, supporto nello sviluppo del pensiero critico
L’importante è usarla come guida e non come scorciatoia.
Scuola e regole: il vuoto normativo
Il Ministero dell’Istruzione non ha ancora aggiornato i regolamenti ufficiali per gestire la presenza dell’IA a scuola. Questa assenza di linee guida chiare mette in difficoltà sia gli insegnanti che gli studenti, costretti a muoversi tra dubbi etici e pratici.
Studiare nel 2025: adattarsi o resistere?
La Maturità 2025 rappresenta un punto di svolta: è il momento in cui la scuola italiana si confronta con l’innovazione digitale senza aver ancora stabilito regole condivise. Per gli studenti è anche l’occasione per dimostrare di saper usare l’intelligenza artificiale in modo consapevole, valorizzando il proprio spirito critico.