“Gramsci diceva di odiare gli indifferenti. C’è, a mio avviso, qualcosa di peggiore degli indifferenti: i tiepidi. Coloro che, per tante ragioni, anche di ruolo, indifferenti non possono essere e si dimostrano tiepidi rispetto a una ricorrenza che, ancora adesso, non riescono a vedere per quello che è: la più importante festa nazionale della nostra Repubblica“. Il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà apre così il suo discorso sul palco ai piedi della stele al Partigiano nella villa comunale. “Sul 25 aprile non si negozia. Il 25 aprile non è barattabile. Noi siamo orgogliosi di essere un’amministrazione dichiaratamente antifascista. Vorremmo, però, che tutte le istituzioni e i loro rappresentanti, a livello locale e nazionale, lo fossero e lo dichiarassero apertamente, con orgoglio e senza timidezza”.
“Sobrietà non significa timidezza, non significa ignavia, men che meno diserzione. Significa rispetto. Che è ciò che probabilmente manca. Rispetto per chi non c’è più. Rispetto per il ruolo che si riveste. Rispetto per le persone che nel proprio ruolo istituzionale si rappresentano, cioè tutti. Rispetto per chi, combattendo e morendo, ci ha portato a stare dalla parte giusta della storia”.
“Viva l’Italia antifascista”
!Reggio Calabria – ha concluso Giuseppe Falcomatà – non vuole essere timida, tiepida o ambigua. Reggio Calabria non vuole disertare, ma dire con orgoglio viva l’Italia liberata! viva l’Italia antifascista!“. La manifestazione di Reggio Calabria ha visto il coinvolgimento delle forze politiche e sindacali cittadine e delle associazioni democratiche e antifasciste Anpi, Alioscia, Ampa venticinqueaprile, Anpc, Fiap, Udi, Anei, Chiesa Valdese, Reggio non tace e Coordinamento Sharon.