Il governo sta valutando la possibilità di alzare la soglia Isee dal valore attuale di 9.530 euro fino a 25mila euro. Tale intervento prevede un meccanismo a scaglioni: chi possiede un Isee fino a 9.530 euro beneficerà sia del bonus attuale che del nuovo contributo, mentre per chi rientra nella fascia da 9.530 a 25mila euro verrà erogato un contributo ridotto.
Questa scelta mira a garantire un sostegno concreto ai cittadini maggiormente vulnerabili.
Il pacchetto di interventi e il costo per l’economia
Il provvedimento, dal valore complessivo di circa 3 miliardi di euro, prevede una suddivisione equa delle risorse tra famiglie e imprese.
Nel dettaglio, per il comparto aziendale, il supporto sarà destinato in maniera paritaria tra le aziende energivore e le Pmi. L’obiettivo è quello di offrire una risposta rapida e diretta alle difficoltà legate al rincaro dell’energia, concentrando le risorse su un periodo iniziale di tre mesi, in vista di eventuali ulteriori misure di medio-lungo periodo.
Il vertice a Palazzo Chigi e le decisioni politiche
Durante il vertice a Palazzo Chigi, tenutosi in un clima di soddisfazione tra la maggioranza, sono stati definiti i contorni del decreto contro il caro-bollette. La riunione ha visto la partecipazione di esponenti di rilievo come la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, e vari altri ministri e sottosegretari.
Tra le discussioni emerse anche le simulazioni tecniche, che hanno rafforzato la necessità di adottare un approccio modulato nell’erogazione del bonus.
Estensione della platea e impatto sulle famiglie
L’intervento non si limiterà al solo aumento della soglia Isee, ma prevede anche un’estensione del bonus sociale, attualmente destinato ai clienti con Isee fino a 9.530 euro, fino a 20mila euro. In questo modo, il numero dei beneficiari potrebbe superare i 7 milioni.
Secondo le dichiarazioni del consigliere per le politiche economiche della Lega, Armando Siri, l’intervento complessivo potrebbe sostenere almeno 8 milioni di famiglie, garantendo aiuti maggiori alle fasce più deboli grazie a una modulazione basata su scaglioni.
Altre iniziative di sostegno
Oltre al bonus sociale, il governo intende continuare a lavorare su ulteriori iniziative di medio-lungo periodo per rafforzare e rendere più efficiente l’intero sistema energetico.
Tra le misure in discussione rientrano anche quelle per ridurre l’onere fiscale, garantire la trasparenza delle offerte al dettaglio e valutare la proroga delle concessioni idroelettriche.
Inoltre, è previsto l’avvio del disegno di legge delega sul nucleare sostenibile per accentuare la portata delle decisioni sul fronte energetico.
Reazioni e critiche dei consumatori
Non mancano, tuttavia, le critiche da parte di alcuni consumatori e forze politiche. Partiti come Pd, M5s e Avs sollecitano il governo ad accogliere proposte unitarie contro il caro-bollette, evidenziando la necessità che l’acquirente unico stipuli contratti pluriennali con venditori di energia da fonti rinnovabili. Queste richieste mirano a creare un vero disaccoppiamento tra il costo dell’elettricità e quello del gas, in un’ottica di maggiore sostenibilità e trasparenza.
Con il decreto atteso al Consiglio dei ministri, il governo intende dare il via a un intervento decisivo che, sebbene di breve durata, possa alleviare le difficoltà economiche di famiglie ed imprese, rappresentando un passo fondamentale verso una maggiore equità e sostenibilità nel settore energetico.