Conosco da così tanto tempo Mimmo Famularo che neanche scommetto sulla vittoria della sfida che la nuova Calabria7 si accinge a lanciare all’anemico panorama informativo calabrese. Non sarà un’impresa titanica prendersi il posto che spetta sulla scena regionale, alla luce del crescente bisogno di sincerità e passione che arriva dai tanti calabresi stufi dell’esaltazione del nulla, al più dell’ordinario. E questo giornale è molto attrezzato per poterlo soddisfare.
Dietro le quinte della politica
È anche molto attrezzato per andare a vedere cosa accade dietro le quinte della politica, che per molti sono diventate una barriera invalicabile. Eppure, la politica vera è lì dietro, non sui comunicati stampa imbellettati, né tantomeno sui pezzi plaudenti ai padroni pro tempore del vapore, le cui stesure stanno crescendo in modo preoccupante.
Un giornale davvero libero
Conservatore fino al midollo, ma non bacchettone, non si contano le volte nelle quali Mimmo Famularo ha preso letteralmente a pedate per primi gli indegni rappresentanti della sua area culturale di riferimento. E questo lo ha reso libero, con i fatti, non con gli slogan.
Ognuno di noi ha una propria sensibilità culturale e politica. Chi afferma il falso è un ipocrita da cui guardarsi. La mia non è vicinissima a quella di Famularo, però io sul suo giornale posso scriverci liberamente su alcuni, non credo riuscirei.
L’odio comune per la marchetta
A Mimmo mi lega un sano odio per la marchetta confezionata con la carta del giornale libero. Fino alla curva. Sin da quando egli dirigeva con piglio saggio e determinato Rete Kalabria, ha saputo donare ai lettori una materia preziosa: la visione pluralista. Questo significa leggere un fatto da più punti di osservazione, senza censure preventive. Siete sicuri che lo possano fare tutti, questo esercizio basilare, in Calabria?
Ricordo che fino a 10 anni fa gli portavo settimanalmente un talk show politico itinerante e indipendente che conducevo sotto la guida del grande e compianto Marcello Le Piane, e lui lo trasmetteva subito. Senza preoccuparsi se avessi ferito un amichetto, un politichetto, un dirigentucolo di quelli che promettono elemosine in cambio di esaltazioni immeritate.
Un pungolo per la democrazia
Questo giornale, il suo Direttore, i suoi collaboratori storici e nuovi, sono abituati a donare visioni diverse, talvolta opposte, ma sempre dalla stessa tribuna.E con garbo, perché di gridazzari non abbiam bisogno. Ed è, e sarà, un bene, un pungolo per la fragile democrazia calabrese, tendente alla democratura, stante anche un’opposizione regionale moscissima e intollerabilmente rassegnata. Calabria7 può dire davvero che il suo azionista di riferimento sono i lettori, perché, grazie a Dio, non è incaprettata a questo o a quel potentato dipartimentale.