Il Cosenza si lascia alle spalle la brutta giornata dello Zaccheria e riparte con una vittoria che pesa, e non solo in classifica. Dopo il ko contro il Foggia serviva una risposta immediata, soprattutto sul piano mentale: i rossoblù la trovano, superando al “Marulla” un Picerno compatto e ostico, capace di bloccare gli spazi per oltre un’ora.
Non una gara brillante, spesso lenta e a tratti soporifera, ma una prova in cui il collettivo è emerso più dei singoli. In questo contesto, Achour sta rappresentando un valore aggiunto importante, non certo l’unico determinante: il suo ingresso dà qualità e velocità, ma è l’impianto complessivo di Buscè a fare la differenza.
Buscè è il vero cardine: lucidità e lettura nei momenti complicati
La mano dell’allenatore si vede. E si vede soprattutto nelle partite difficili: quelle lente, sporche, chiuse, dove serve mantenere calma e struttura. Buscè ha dato identità, ha dato un linguaggio alla squadra e ha trovato soluzioni nonostante un organico che, numericamente, continua a essere limitato.
Nel post-gara ha spiegato: “È una vittoria che ci voleva, dopo la brutta sconfitta di Foggia. Il gruppo risponde sempre, anche chi entra dà qualcosa in più”. Parole che confermano quanto il tecnico stia tenendo il timone del gruppo nonostante la difficile situazione della piazza.
Il nodo Mazzocchi e la coperta troppo corta
La nota preoccupante della serata resta una: la ricaduta di Mazzocchi. Non è solo un giocatore importante; è un ruolo che il Cosenza non può permettersi di perdere. Si pensava che il problema alla spalla fosse superato, invece è bastato un solo impatto a ripresentare il conto al 30 rossoblù. La speranza è che il recupero sia rapido, perché la squadra non ha molte alternative e ogni assenza pesa il doppio in questa fase della stagione.
Beretta, partito per la prima volta nell’undici titolare, è apparso molto evanescente. Sicuramente ancora non in grado di reggere da solo il peso offensivo della squadra.
Fino al mercato di riparazione, insomma, bisognerà stringere i denti.
Verso gennaio: Buscè c’è, la squadra c’è. Ora tocca alla società
La vittoria restituisce slancio, ma apre anche un’altra riflessione che ormai da tempo affanna i tifosi nonostante qualche flebile chiarimento: gennaio sarà un crocevia decisivo. Il Cosenza ha bisogno di rinforzi veri, mirati, scelti con logica e non per tappare buchi.
E, soprattutto, servirà chiarezza societaria.
La settimana delle curve prima chiuse e poi riaperte ha fatto riemergere una confusione non degna di un club che ambisce a crescere, come da anni ha abituato la gestione Guarascio. Il campo ha risposto presente. L’ambiente, tra dirigenti e società, deve iniziare a non creare rumore di fondo.
Una marcia che non deve finire
Il successo sul Picerno non chiude tutte le problematiche, ma indica la via: continuità, ordine e scelte coerenti. Il Cosenza ha mostrato di saper reggere la pressione, ora serve che anche chi è in alto faccia il suo dovere. Il campionato entra nella fase in cui chi esita perde terreno: è il momento di avanzare senza voltarsi.









