di Mimmo Famularo – Avanti il prossimo. Se fosse un film potrebbe anche prendere questo titolo. Il giochino più in voga del momento tra le file del centrodestra catanzarese è tentare di “bruciare” i nomi di possibili aspiranti sindaci. L’elenco annovera professionisti di diversa estrazione partitica: dall’ex consigliere regionale Baldo Esposito fino all’avvocato Saverio Loiero tanto per ricordare i casi più eclatanti. Tra veti (tanti) e divisioni (troppe), si viaggia in ordine sparso in attesa della prossima vittima da sacrificare perché a Catanzaro tutto è ancora possibile e il tavolo sul quale discute il centrodestra in vista delle Comunali è quanto mai confuso. Basta l’opposizione di un singolo e piccolo consigliere comunale uscente per farlo saltare e riportare il gioco al punto di partenza. A farne le spese persino il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso, che si è direttamente tirato fuori rinunciando alla candidatura che gli era stata proposta, e l’attuale presidente del Consiglio comunale di Catanzaro Marco Polimeni, che invece non ha ancora abbandonato l’idea di essere lui stesso l’erede di Sergio Abramo.
La doppia partita di Mimmo Tallini
Intanto al centro della scena è tornato Mimmo Tallini, non più una comparsa ma un attore principale, legittimato dall’assoluzione incassata in primo grado con formula piena nell’ambito del processo “Farmabusiness”. Da politico astuto e navigato, l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria sta giocando una partita doppia. Da una parte sostiene ufficialmente l’avvocato Antonello Talerico che sogna un posto in consiglio regionale e che attende quindi l’esito dei due ricorsi proposti per strappare il seggio a uno tra Valeria Fedele e Michele Comito. Come noto, un’iniziativa per nulla piaciuta ai vertici di Forza Italia e, soprattutto, al coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori che sulla sua candidatura a sindaco di Catanzaro, in rappresentanza del centrodestra, ha messo il veto. Mimmo Tallini sta provando a fare da “pompiere” nel tentativo di farlo accomodare al “tavolo permanente” istituito da tutti gli alleati per “appianare le divergenze” e trovare una convergenza su un nome che possa mettere tutti d’accordo. Più che a Talerico sindaco, Tallini tiene alle liste che il presidente dell’Ordine degli Avvocati potrebbe mettere in campo ed essere quindi un valore aggiunto per l’intera coalizione. A fari spenti si muove per trovare una figura di “alto profilo” che possa superare tutti gli sbarramenti. Non dispiaceva l’idea di Saverio Loiero (un’ipotesi non del tutto tramontata) mentre inizia a prendere quota quella di un altro avvocato, Valerio Zimatore, uno dei legali di fiducia di Mimmo Tallini che godrebbe della stima di un’altra fetta di Fratelli d’Italia. Potrebbe essere lui il nome nuovo sul quale discutere nella prossima interpartitica nella speranza che il centrodestra “balcanizzato” da partiti, movimenti, associazioni e listine varie non bruci un altro possibile candidato. Ma la storia è ancora lunga e tutta da scrivere.