di Mimmo Famularo – Sono due le bande di presunti ladri sgominate all’alba di oggi, lunedì 5 ottobre, dai carabinieri della Compagnia di Tropea. Secondo l’accusa erano dediti al furto di auto e specializzati nei furti in appartamenti. Operavano sulla “costa degli Dei” e, in particolare, a Tropea, Ricadi e Joppolo. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vibo guidata dal procuratore Camillo Falvo, è scaturita nell’operazione denominata in codice “Apate” che ha portato all’esecuzione di sedici misure cautelari (due in carcere, dieci ai domiciliari, due obblighi di dimora e due obblighi di presentazione alla Pg) disposte dal gip del Tribunale di Vibo Valentia Francesco Del Vecchio. A vario titolo i reati ipotizzati nei confronti degli indagati sono associazione a delinquere, furto in abitazione, furto di autovetture, riciclaggio, truffa e ricettazione.
I furti di auto a noleggio
L’indagine è stata condotta sul campo dagli investigatori della Compagnia dei Carabinieri di Tropea che hanno svelato la struttura e i ruoli di due distinti gruppi criminali guidati da un unico capo. Secondo gli inquirenti al vertice ci sarebbe Antonio Paparatto, 49 anni di Ricadi. Il primo gruppo era formato da una decina di soggetti dediti al furto di autovetture prevalentemente di società di noleggio. Un particolare non secondario perché così si evitava di colpire la gente del posto per scongiurare fastidiosi interventi di esponenti della criminalità organizzata del luogo). I carabinieri hanno documentato (con tanto di video, foto e intercettazioni) le fasi di trasporto dei mezzi, la rimozione dei congegni di localizzazione satellitare e la sostituzione con numeri di serie delle macchine incidentate, spesso acquistate su canali di vendita online per poi curare nel dettaglio il reinserimento sul mercato, con operazioni di compravendita tra privati, anche mediante siti internet specializzati.
Ladri di appartamenti
La figura di Paparatto
Dalle indagini, coordinate dai sostituti procuratori Filomena Aliberti e Concettina Iannazzo, emerge la figura di Antonio Paparatto, individuato come il promotore e il principale organizzatore delle singole operazioni e delle attività dei suoi sodali. E’ accusato, insieme ad altre nove persone, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una “serie indeterminata di furti, ricettazioni e riciclaggio di autovetture e/o relativi pezzi”. Secondo l’accusa il 49enne di Ricadi (finito in carcere insieme a Aldo Mangialavori) avrebbe curato tutte le fasi dell’attività criminosa, “occupandosi – si legge in uno dei capi di imputazione – dell’organizzazione e della supervisione delle attività illecite del gruppo, di cui costituisce sia punto di riferimento quanto a decisioni da assumere e a direttive da impartire, sia punto di raccordo”
I nomi di tutti gli indagati
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