15 Giugno 2025
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Droga davanti alle scuole nel Crotonese, il gup di Catanzaro condanna 19 imputati (NOMI)

di Gabriella Passariello-  Regge  l’inchiesta del sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo per gli imputati coinvolti  nell’operazione “Acquamala”, che ha portato il 23 ottobre del 2019 all’esecuzione di 13 misure cautelari su un totale di 57 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con attività di spaccio anche nei pressi delle scuole e con il coinvolgimento di minori. Ma le pene sentenziate dal gup Barba Saccà sono di gran lunga inferiori rispetto ai 210 anni di reclusione complessivi, chiesti dal pubblico ministero al termine della requisitoria. Su ventidue imputati, giudicati con rito abbreviato, il giudice ha sentenziato diciannove condanne e tre assoluzioni.

Le condanne e le richieste di pena

In particolare il gup ha condannato Antonio Bevilacqua, alias Annibale, a 14 anni e 11 mesi (il pm 20 anni di reclusione); Antonio Bevilacqua, 4 anni e 20mila di multa (il pm 4 anni e 20mila di multa); Cosimo Bevilacqua, detto Cocò, 1 anno, 9 mesi e 10 giorni(il pm 2 anni di reclusione, 600 euro di multa);  Leonardo Bevilacqua, detto occhi di gatto, 3 anni, (il pm 3 anni, 4 mesi e 10 mila di multa); Francesco La Forgia, 2 anni e 8 mesi (il pm 6 anni e 20mila di multa);  Antonio Manetta, detto “nanetto” (25 anni), 14 anni di reclusione (il pm 20 anni di reclusione); Cosimo Manetta, 20 anni di reclusione (il pm 20 anni di reclusione); Nicola Manetta, detto trullo (39 anni)  2 anni e 8 mesi (il pm 6 anni e 20mila di multa); Nicola Manetta, (33 anni), 20 anni di reclusione (il pm 20 anni di reclusione); Nicola Manetta, (28 anni), 1 anno e nove mesi (il pm 3 anni di reclusione); Roberta Manetta, 9 anni e 4 mesi (il pm 11 anni), Mario Mannolo, 3 anni e 4 mesi (il pm 4 anni di reclusione); Roberto Pagliuso, 4 anni e 4 mesi e 18mila di multa (il pm 6 anni e 30mila di multa); Cosimo Passalacqua, detto Palalò, 16 anni e 8 mesi (il pm 16 anni); Alessandro Perini, 14 anni (il pm 16 anni e 8 mesi); Filippo Raso, 6 anni e 8 mesi (il pm 10 anni e 30mila di multa); Manuel Santoro, 2 anni di reclusione (il pm 8 anni) ; Antonio Scicchitano, 6 anni di reclusione (il pm 16 anni e 8 mesi di reclusione);  Giuseppe Stefanizzi, 3 anni di reclusione (3 anni di reclusione). Il giudice depositerà le motivazioni della sentenza entro 90 giorni.

Le assoluzioni

Il giudice ha invece assolto Gregorio Scumaci, (così come aveva richiesto il pubblico ministero), Cosimino Abbruzzese, detto il Tubo, ( mentre il pm aveva invocato 10 anni e 30mila euro di multa) e Domenico Luccisano, detto Mimmo, (il pubblico ministero aveva chiesto 6 anni e 20mila di multa).

Altri 28 imputati che hanno scelto il rito ordinario sono già stati rinviati a giudizio dal gup Barbara Saccà lo scorso 18 luglio: si tratta di Antonio Abruzzese; Carmelina Abruzzese; Maurizio Abruzzese; Damiano Amato, detto sofficino; Antonio Berlingeri, 38 anni; Antonio Berlingeri, 28 anni; Armando Bevilacqua, detto Bacco; Damiano Bevilacqua, detto Banana; Francesco Bevilacqua, detto Pippo; Rosetta Bevilacqua, Alberto Carelli, detto Roberto; Pasquale Crugliano; Franco Edda; Riccardo Gualtieri; Domenico Maida, detto Nico; Nicola Mele; Giuseppe Oliverio; Antonio passalacqua, detto Capa Grande; Antonio Passalacqua, detto Maciste; Armando Passalacqua, detto Labruto; Damiano Passalacqua; Giovanni Passalacqua detto Gigliotti; Pietro Ranieri, detto Rocciolo; Maurizio Sabato, detto Cavaliere; Antonio Scerbo; Maria Scicchitano e Martino Tarasi. Il processo nei loro confronti è in corso davanti al Tribunale collegiale di Crotone.

Il blitz

L’indagine, convenzionalmente denominata “Acquamala”, ha sgominato un’associazione criminale operante nel quartiere Acquabona di Crotone. Gli inquirenti hanno ricostruito gli assetti organizzativi della compagine criminale, documentato il traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, marijuana e hashish) e individuato i canali di approvvigionamento dello stupefacente della famiglia Manetta, operante nel quartiere rom di Crotone, attraverso i loro rapporti con la famiglia Abbruzzese, operante nella città di Catanzaro, la famiglia Mannolo di Cutro e comuni limitrofi, la famiglia Scerbo-Tarasi di Isola Capo Rizzuto, le famiglie Raso-Luccisano, la cui area di influenza è Rizziconi, nella piana di Gioia Tauro.

Il collegio difensivo

Tra gli avvocati impegnati nel processo compaiono i nomi di Angela Mascaro, Stefano Nimpo, Aldo Truncè,  Mary Aiello; Salvatore Iannone; Mario Lucente, Mario Prato e Tiziano Saporito.

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