11 Novembre 2025
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Calabria

Interdizione per due imprenditori lametini, sequestrati 187mila euro

Nel corso della mattinata odierna, i finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro stanno dando esecuzione ad una misura cautelare personale e reale emessa dalla dottoressa Rossella Prignani, gip del Tribunale di Lamezia Terme, nei confronti di due soggetti, rispettivamente amministratore di diritto e di fatto della โ€œRusticherie Mediterranee di G.S. sncโ€ allโ€™interno di un noto centro commerciale del lametino, responsabili del reato di sfruttamento del lavoro. In particolare, i militari delle fiamme gialle lametine stanno notificando lโ€™applicazione della misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare attivitร  dโ€™impresa o uffici direttivi di persone giuridiche e di imprese nei confronti di G. S., 70enne, e M. A., 73enne, entrambi di Pianopoli (Cz), nonchรฉ il decreto applicativo della misura del controllo giudiziale dellโ€™attivitร  commerciale.

Contemporaneamente, i finanzieri stanno eseguendo il sequestro preventivo di circa 187.000 euro, costituenti il profitto del reato. Lโ€™operazione odierna giunge allโ€™esito di complesse indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio e dal sostituto procuratore Santo Melidona, dalle quali รจ emerso che gli indagati dal 2016 hanno impiegato manodopera per lo svolgimento dellโ€™attivitร  di commercio della loro azienda sottoponendo otto dipendenti a condizioni di sfruttamento, corrispondendo loro retribuzioni in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali, violando la normativa relativa allโ€™orario di lavoro e approfittando del loro stato di bisogno derivante dallโ€™assenza di ulteriori opportunitร  occupazionali.

In particolare, le dipendenti dellโ€™esercizio commerciale sono state assunte con contratto part-time che prevedeva prestazioni lavorative pari a 20-25 ore settimanali per le quali venivano retribuite. In realtร  le predette effettuavano 48-55 ore di lavoro a settimana, compresi anche i giorni festivi per i quali non veniva corrisposta alcuna indennitร . Inoltre, venivano costrette a rinunciare alla metร  dei giorni di ferie previsti ed alla 14a mensilitร  attraverso minacce, in alcuni casi esplicite, di licenziamento laddove non avessero accettato tali condizioni.

Attraverso la verifica della documentazione contabile sequestrata presso lโ€™azienda, i militari del Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme hanno accertato che le buste paga delle dipendenti venivano formate con modalitร  fraudolente poichรฉ sulle stesse veniva certificata lโ€™esecuzione di prestazioni lavorative in misura inferiore rispetto a quelle effettivamente svolte, nonchรฉ retribuzioni e ferie delle quali di fatto non godevano. Per tale ragione i predetti imprenditori sono indagati anche per il reato di autoriciclaggio in quanto hanno reimpiegato il denaro costituente il profitto delle condotte di sfruttamento del lavoro nellโ€™attivitร  imprenditoriale della citata societร , ostacolando lโ€™identificazione della sua provenienza delittuosa attraverso lโ€™utilizzo delle predette buste paga artatamente formate allo scopo.

Eโ€™ stata, inoltre, contestata la responsabilitร  amministrativa della societร  poichรจ i due imprenditori hanno commesso i reati contestati a vantaggio dellโ€™impresa nei confronti della quale รจ stato disposto il controllo giudiziario. Le indagini in rassegna rientrano nel piรน ampio progetto investigativo, studiato dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e dalla Guardia di finanza (denominato operazione โ€œarticolo 36โ€) attraverso il quale si intende fronteggiare il pervasivo fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori.

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