13 Maggio 2025
15.8 C
Calabria

Leo e Serena: fratello speciale, sorella straordinaria. Storia di amore, resistenza e speranza a Vibo

Un legame che supera ogni difficoltà e trasforma il dolore in vita, tra battaglie quotidiane e piccoli miracoli di affetto. Il racconto di Leo, Serena e la solidarietà silenziosa di chi, nella sanità pubblica, fa la differenza

Una storia d’affetto. Toccante. Tra un fratello diversamente abile e una sorella dotata di una sensibilità straordinaria capace di annullarsi per fare felice una parte importante della sua vita. Una storia di donazione fatta di combattimenti e di resistenza per aiutare il fratello Leo, costretto a vivere in una situazione di estremo disagio per una disabilità che non ha voluto e non si è cercato.
Grande sofferenza la sua che sarà ripagata nel Regno dei Cieli”.
La promessa di Cristo diventa un’aspettativa di vita per Leo che da uomo sta toccando le profondità del dolore alleviato dai genitori e dalla sorella Serena.

“Ti racconto una storia…” – Il poeta e il mondo interiore

Caro Leo,
“Ti racconto una storia…” (scrive il poeta)

Ti porterei nel mio mondo
dove il bene è una sfumatura del male
ove vi è una guerra perenne tra demoni e angeli
dove la luce dell’insicurezza illumina i paesaggi
dove la luce delle stelle illumina le notti
questo mondo è dentro me
Ti porterei con me
per farti vedere che anche nel mio mondo crescono fiori
per farti sentire i pianti dei bambini che nascono anche qui
per mostrarti che anche un angelo ed un demone possono amarsi
per mostrarti quel che c’è dentro me
solo dentro me
Ti porterei con me
per farti sentire il freddo di questo mondo
per farti vedere le distese di ghiaccio di qui
per farti vedere che in queste lande ghiacciate una fiaccola c’è
una piccola luce di speranza c’è
il tepore di questo piccolo fuoco ti farei assaporare
il tepore che è dentro me
solo dentro me
Non potrai mai spegnerlo
perché è dentro me
solo dentro me…

Serena: gli occhi, le mani e le gambe di Leo

Caro Leo, c’è tua sorella che rappresenta i tuoi occhi, le tue braccia, le tue mani.
Con lei cammini.
Grazie a lei sei vivo e felice, perché giornalmente sperimenti l’amore.

C’era una volta Giuliano: il racconto di Serena

“C’era una volta – racconta Serena – un bambino di nome Giuliano: bellissimo, allegro e pieno di vitalità, per la gioia di papà e mamma.
Aveva dei bisogni speciali lui: non parlava ma sapeva comunicare; aveva uno sguardo sfuggente ma al contempo profondo; apparentemente chiuso nel suo mondo, invece, notava ogni dettaglio e nulla gli sfuggiva.
Ancorché poco incline alle facili relazioni con gli altri, era estremamente sensibile, empatico e dalla risata contagiosa.
Le poche cose che lo appassionavano erano irrinunciabili per lui e non mancava occasione per goderne.

Quali erano? L’acqua con cui divertirsi, correre in giardino a giocare e… mangiare.

Mangiare?” direte voi! Sì, esatto: mangiare!
Perché Giuliano, anche se limitato da motivi di salute, era una buona forchetta e, dovendo assumere giornalmente un gran quantitativo di verdure, non aveva dubbi su ciò che preferiva: pomodori e peperoni al gratin!

Il tecnico e l’abbraccio che spezza il ghiaccio

Un giorno, la mamma si accorse di avere il forno rotto. Preoccupata di non riuscire a cuocere il gratin per Giuliano, si precipitò a chiamare il tecnico.

Dlin Dlon… Suonano alla porta!
Era il tecnico del forno: un omone alto, serioso, dall’aspetto burbero e distaccato.
Entrando, però, si mostrò da subito educato, salutando anche Giuliano che, apparentemente intento a guardare la tv, non lo degnò di uno sguardo.

Non arresosi, il tecnico reiterò il saluto, senza ottenere risposta. La mamma allora spiegò:
“Lui è Giuliano: non è antipatico, diciamo che è un bimbo riservato”.

Il tecnico, da quel momento, posò su Giuliano uno sguardo di tenerezza.

Mentre mamma e tecnico parlavano in cucina, Giuliano, accortosi del portone aperto, si lanciò in una corsa liberatoria in giardino… sotto la pioggia!

Sentendolo ridere, la mamma fece per correre a prenderlo, ma il tecnico, con calma, disse:
Posso? Vorrei andarci io”.

Raggiunto Giuliano, lo prese in braccio e fecero insieme un giro intorno alla casa. Giuliano, a cavalcioni sulle spalle del tecnico, rideva a crepapelle.
Giunto il momento di andarsene, si salutarono con un lungo abbraccio.

La sanità che funziona: grazie allo Jazzolino

Per fortuna questa sofferenza di Leo non è aggravata dal Servizio sanitario pubblico vibonese che sta rispondendo con grande puntualità alle sue richieste.

Leo – afferma Serena – ha un Pai redatto in base alle sue esigenze che comprende: l’accesso della fisioterapista 4 volte a settimana, l’assistenza psicologica, il supporto quotidiano dell’Unità Operativa di Rianimazione dello Jazzolino, visite giornaliere di medici e infermieri del reparto. Ci sarebbe tanto da dire in merito alla nostra sanità, ma non è questo il caso, perché noi dobbiamo solo ringraziare tutto il sistema che ci supporta ogni giorno. Soprattutto, e ci tengo a sottolinearlo, il reparto di Rianimazione guidato dal dottore Peppino Oppidisano, che è di vitale importanza per Leo. La disponibilità è totale.

Calabria 7 su WhatsApp

ARTICOLI CORRELATI

RUBRICHE

La sezione investigativa di C7. Una finestra sui casi più scottanti: dossier, reportage inediti, retroscena giudiziari sulla ‘ndrangheta e sul potere oscuro che muove la Calabria.

Approfondimento critico sulle problematiche calabresi, con denunce sociali, reportage d’impatto e analisi autentiche di eventi.

Rubrica bisettimanale per semplificare concetti di finanza personale, orientando scelte consapevoli.

Analisi politica oggettiva di temi locali, regionali e globali, decodificando strategie, poteri e dinamiche complesse.

Questa sezione si occupa di analisi sul quadro politico regionale, con interviste ai protagonisti della scena pubblica.

Racconti autentici di Calabria, tra tradizioni, personaggi, luoghi, eventi straordinari, per valorizzare cultura e resilienza del territorio.

Rubrica dove si analizzano le tecniche e strategie con focus su Cosenza e Catanzaro, scritta dall’esperto Michele Marturano.