Lacrime e commozione ai funerali dell’ex parroco del Duomo di San Leoluca e Santa Maria Maggiore, don Antonio Purita. Il sacerdote, morto di infarto giovedì sera a Mileto, dopo il pensionamento si era dato anima e corpo alla Fondazione di Mamma Natuzza “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. Don Antonio, nel Santuario di Paravati fatto costruire dalla mistica per volere della Madre Celeste, era diventato uno dei confessori delle centinaia di persone che ogni giorno si recavano nell’importante luogo di culto mariano.
Un pilastro spirituale per Vibo Valentia
Con la morte di don Antonio Vibo Valentia perde una delle colonne portanti della sua spiritualità. Dopo la scomparsa dell’ex parroco del Duomo cittadino monsignor Onofrio Brindisi, don Antonio aveva raccolto la sua eredità culturale e religiosa. Reinterpretandola è diventata il cemento che ha tenuto unita una delle comunità parrocchiali più importanti della Diocesi di Mileto, Nicotera, Tropea.
Un’eredità d’amore e fede
Don Antonio lascia questo mondo in silenzio. Affida, però, tutto il suo amore per la Chiesa di Cristo ai confratelli sacerdoti che hanno la responsabilità di portare avanti lo stesso progetto cristiano che è stato il fulcro portante del suo apostolato sacerdotale.
Il ricordo di monsignor Fiorillo
“Don Antonio – ha detto monsignor Giuseppe Fiorillo – resta un uomo di Chiesa esemplare. Con lui abbiamo scritto una pagina bellissima nella comunità parrocchiale di San Leoluca e Santa Maria Maggiore dove, insieme, per diversi anni abbiamo guidato spiritualmente migliaia di anime. Era la persona più buona e umile che abbia mai conosciuto. La sua disponibilità mi ha permesso di intraprendere qualsiasi iniziativa. Abbiamo fatto tutto insieme rispettandoci e volendoci bene. Questo grande sacerdote resterà sempre nei nostri cuori. Adesso è in Paradiso dove potrà incontrare l’altro suo e mio grande amico monsignor Onofrio Brindisi. Ci mancherà. Anche se siamo certi che continuerà a pregare per tutti noi.”
L’omaggio di Michele Fiorillo
Dello stesso avviso Michele Fiorillo, il quale ha trascorso gran parte della sua vita accanto a monsignor Onofrio Brindisi e a don Antonio Purita. “Don Antonio – ha sottolineato l’ex parrocchiano – è stato la mia guida spirituale. Gli sono stato vicino per una vita”.
Un sacerdote amato e ascoltato da tutti
Migliaia sono state le persone che hanno partecipato ai funerali dell’ex parroco del Duomo. Don Antonio aveva una fede cristallina, una grande preparazione e la capacità di parlare al cuore delle persone. Era molto amato e tanti si confessavano da lui perché si sentivano amati e voluti bene.
Il legame con Mamma Natuzza
Dopo quarant’anni di guida parrocchiale aveva maturato la scelta di una vita ritirata a contatto con il grande mistero di Mamma Natuzza. Nello stesso tempo era aperto alla comunità legata alla Serva di Dio. Lo vogliamo ricordare, “vox populi”, come un sacerdote concretamente attivo e luminoso faro per chiunque lo volesse incontrare.
Il funerale: una preghiera corale
La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione in tutta la provincia di Vibo Valentia, che perde un grande uomo di Chiesa. Il rito funebre è stato officiato dal vescovo della Diocesi di Mileto, Nicotera, Tropea, monsignor Attilio Nostro. Decine i sacerdoti che hanno partecipato alla concelebrazione eucaristica. La bara, contenente le spoglie mortali del sacerdote, è stata portata a spalle nel Duomo. Lungo il percorso è stata accompagnata dalle preghiere delle centinaia di amici che hanno voluto porgere l’ultimo saluto a un sacerdote amato da tutti.
Le parole del vescovo Attilio Nostro
Lo stesso vescovo monsignor Attilio Nostro, nella sua toccante omelia, ha voluto sottolineare le qualità morali dell’ex parroco, che dopo i funerali sarà tumulato nel cimitero di San Calogero, suo paese di origine.