15 Giugno 2025
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‘Ndrangheta, omicidio Canale a Gallico: i due killer vibonesi condannati in Appello

Regge anche nel processo di appello l’impianto accusatorio della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria sull’omicidio di Giuseppe Canale, avvenuto il 12 agosto del 2011 a Gallico, periferia nord della città dello Stretto.

Pene ridotte in Appello

La Corte d’Appello ha però ridotto la pena agli imputati, che in primo grado erano stati tutti condannati all’ergastolo. Si tratta di Antonino Crupi (genero del boss Mimmo Chirico), Domenico Marcianò, Giuseppe Germanò, Sergio Iannò, Filippo Giordano detto “Scaramacai”, il killer Cristian Loielo, e Salvatore Callea, ai quali la Corte d’assise d’appello, presieduta da Roberto Lucisano, ha comminato 30 anni di reclusione.

Condannati i due pentiti

sequenza omicidio di Giuseppe Canale1 768x401 1Sono stati giudicati colpevoli anche i due pentiti, Diego Zappia e Nicola Figliuzzi, che, grazie ai benefici previsti per i collaboratori di giustizia, sono stati condannati, rispettivamente, a 10 anni di ed a 10 anni e 8 mesi di reclusione. Figliuzzi, originario del Vibonese, stando all’impianto accusatorio dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dal sostituto della Dda Sara Amerio, sarebbe stato uno dei due sicari assoldati dalle cosche di Gallico attraverso Salvatore Callea, una sorta di broker dei killer disposti a sparare per poche migliaia di euro. Secondo gli inquirenti l’omicidio di Canale sarebbe un agguato di ‘ndrangheta che ha rappresentato la vendetta per l’attentato in cui morì, nel settembre del 2010, il boss Mimmo Chirico, da poco uscito dal carcere.

I killer vibonesi

Il commando era dunque composto da Nicola Figliuzzi e Cristian Loielo, già ampiamente noti considerato che i loro nomi erano finiti in alcune inchieste giudiziarie della Dda di Catanzaro. Più di recente sono stati coinvolti nella faida tra la famiglia Patania di Stefanaconi e il gruppo dei Piscopisani. A dare il colpo di grazie a Canale sarebbe stato proprio Figliuzzi, ripreso tra l’altro dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Il 28enne è oggi un collaboratore di giustizia e agli inquirenti ha raccontato tutti i dettagli dell’omicidio.

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