Un tempo, l’ex Cgr di Vibo Marina era il fiore all’occhiello dell’area industriale di Portosalvo. Un’azienda solida, che regalava sogni e benessere a centinaia di lavoratori. Eppure, quella promessa di sviluppo è svanita troppo presto, lasciando dietro di sé solo amarezza e disperazione.
Il coraggio di Enzo Ceravolo, imprenditore spezzato dalla ‘ndrangheta
Lo stesso destino è toccato a Enzo Ceravolo, testimone di giustizia e imprenditore del settore ittico. Le sue aziende davano lavoro e prestigio alla Calabria, ma i continui raid incendiari e furti della criminalità organizzata lo hanno piegato, portandolo sul lastrico. Oggi, il suo “sogno vibonese” è ridotto in macerie.
Una battaglia contro l’oblio e l’ingiustizia
Abbandonati al loro destino, l’ex Cgr e Ceravolo sono il simbolo di un fallimento annunciato, tra criminalità e mancanza di tutele. Eppure, nonostante tutto, Ceravolo non si arrende. Crede ancora nello Stato e nei magistrati che lo sostengono, come il procuratore Nicola Gratteri, la dottoressa Marisa Manzoni e il questore Rodolfo Ruperti.
“Non smetterò mai di chiedere giustizia”
“Fino all’ultimo giorno della mia vita continuerò a chiedere giustizia e i miei soldi, quelli che davano ricchezza e lavoro a questo meraviglioso territorio”, dichiara Ceravolo. Ma lo Stato sarà in grado di restituirgli ciò che la criminalità gli ha tolto?