La realizzazione della base regionale di Protezione civile all’aeroporto di Crotone è in fase di progettazione. Lo ha annunciato Marco Franchini, amministratore unico di Sacal, la società che gestisce gli aeroporti calabresi, durante la conferenza stampa sull’ampliamento dei voli dello scalo Sant’Anna.
“Questa è una possibilità che ho previsto nel piano industriale. Ovviamente, dobbiamo farlo in accordo con la Protezione civile”, ha specificato Franchini. “Non è solo un’attività dedicata alla Protezione civile, ma alla difesa del territorio, con addestramento di attività di droni e formazione del personale. È qualcosa di importante e utile a livello complementare per l’aeroporto. Il mio obiettivo principale è aumentare i collegamenti aerei e il numero di passeggeri”.
Gli investimenti
La nuova base dei canadair della Protezione civile a Crotone, che sostituirebbe l’attuale sede di Lamezia Terme, è una delle opere previste dal programma Cis Volare, varato dal governo nel 2022, con investimenti complessivi di 36 milioni di euro per l’aeroporto di Crotone. “L’unica attività in fase di progettazione è quella relativa al grande hangar per la Protezione civile, che, dal punto di vista infrastrutturale, serve ad attrarre investimenti anche di carattere industriale”, ha precisato Franchini. “Stiamo portando avanti progetti per circa 10 milioni di euro per il rifacimento della caserma dei Vigili del Fuoco, la recinzione e un sistema di videosorveglianza. Sono interventi destinati ad aumentare la qualità dell’infrastruttura”.
La manutenzione
Sacal sta valutando anche la possibilità di avviare attività di manutenzione degli aeromobili. “Intorno a tutto questo, c’è un’attività importante per attrarre investimenti industriali sul sedime aeroportuale”, ha affermato Franchini. “A breve, avvieremo manifestazioni di interesse, perché su un aeroporto come questo sarebbe importante sviluppare anche l’impresa manutentiva, attività di formazione per il volo e iniziative complementari, utili per consolidare il ruolo di questo aeroporto, che non deve più essere l’aeroporto Cenerentola della Calabria, ma un’opportunità per il traffico nazionale. Stiamo individuando con Enac anche specializzazioni per questo scalo, in base alle capacità dell’infrastruttura, anche dal punto di vista delle condizioni meteo”