L’accordo quadro sull’uscita dal bacino dei tirocinanti over 60 è stato finalmente raggiunto, ma ancora molte questioni restano irrisolte riguardo alla gestione dell’enorme plotone di precari che continua a far sentire la propria voce.
Nonostante i progressi, la tensione tra gli interessati rimane alta, in particolare per la preoccupazione di una possibile dilatazione dei tempi rispetto a quanto inizialmente previsto dalla Regione. La paura di un ritardo rispetto alle aspettative è una delle preoccupazioni principali tra i tirocinanti coinvolti.
La diffida dell’avvocato Giovanni Mazzei
A confermare il clima di incertezza è una nuova diffida inviata ai vertici della Cittadella dall’avvocato Giovanni Mazzei, che rappresenta diversi tirocinanti.
Il legale, infatti, ha sottolineato una serie di problematiche legate al Decreto regionale del 17 febbraio 2025, e in particolare alla gestione della situazione degli over 60 e dei precari in generale. La vicenda riguarda la presunta responsabilità della Regione, accusata di “abuso” nella produzione di rapporti di lavoro subordinato a tempo determinato, un tema centrale nell’analisi dell’avvocato Mazzei.
La responsabilità della Regione
Secondo quanto affermato nell’atto legale dell’avvocato, “la Cittadella, insieme agli enti ospitanti, è identificata come “il centro della violazione che ha determinato il processo negativo che ha coinvolto i Tis calabresi, in quanto non solo ‘ente promotore’ delle singole procedure di inserimento, ma anche il principale ente di controllo regionale sui rapporti di lavoro. La Regione, dunque, avrebbe avuto la responsabilità di supervisionare correttamente le modalità di inserimento e di proteggere i diritti dei lavoratori coinvolti”.
Il mancato controllo e le conseguenze
“La mancata attivazione dei dovuti controlli da parte della Regione avrebbe avuto gravi conseguenze”, come sottolineato nella diffida.
Secondo il legale “questa carenza di intervento ha contribuito a una situazione di procrastinazione continua dello sfruttamento lavorativo da parte degli enti ospitanti. Gli enti, infatti, avrebbero continuato a utilizzare rapporti di lavoro precari senza alcuna sanificazione giuridica delle posizioni lavorative, perpetuando il riutilizzo abusivo di contratti a tempo determinato senza una giusta contrattualizzazione“.
Lo “scivolo pensionistico” per gli over 60
Un altro punto critico sollevato nella diffida riguarda la creazione di uno “scivolo pensionistico” per i tirocinanti over 60, previsto nello stesso decreto regionale.
L’avvocato Mazzei segnala “l’assenza di precisazioni cruciali sul meccanismo che regola l’accesso a questo strumento, sollevando dubbi sulla sua volontarietà e sull’eventuale automatismo del processo”. In particolare, viene contestata “l’assenza di un adeguato bilanciamento tra il pagamento dell’ Adi regionale e i diritti economici e giuridici acquisiti dai lavoratori nel corso degli anni”.
In conclusione, sebbene siano stati fatti alcuni passi avanti per risolvere la questione dei tirocinanti over 60, restano ancora numerosi aspetti irrisolti che necessitano di attenzione e chiarimenti, in particolare riguardo al trattamento giuridico ed economico dei precari nel sistema.
La tensione tra i tirocinanti e la Regione sembra destinata a rimanere alta finché non saranno definiti tutti gli aspetti legati alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro e alla giusta tutela dei diritti dei lavoratori coinvolti.