25 Giugno 2025
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Calabria

Calvario di violenza a Polistena: madre e figlia abusate per sette anni, salvate da una chiamata in vivavoce

La vicenda รจ emersa grazie alla denuncia ai carabinieri di unโ€™altra figlia che ha assistito in diretta telefonica all'ennesima aggressione. Lโ€™uomo, giร  pregiudicato, รจ stato arrestato

Un incubo che ha segnato la vita di una madre e sua figlia, entrambe vittime di violenza sessuale e maltrattamenti per ben sette anni da parte di un uomo di 35 anni con cui la ragazza conviveva.
Il tormento delle due donne, residenti a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, รจ stato caratterizzato da soprusi costanti da parte dellโ€™uomo, giร  noto alle forze dell’ordine per precedenti penali legati a reati contro la persona.

La denuncia che ha fatto emergere la veritร 

La veritร  รจ venuta a galla grazie a una chiamata disperata della madre, che ha contattato un’altra figlia, emigrata in Lombardia. In quel momento, la figlia si รจ trovata ad ascoltare in vivavoce le frasi oscene e l’aggressione fisica che l’uomo stava infliggendo alla madre.
L’ascolto diretto ha permesso alla figlia di denunciare immediatamente l’episodio, avvisando i carabinieri e raccontando ogni dettaglio di quanto stava accadendo.

Lโ€™intervento dei carabinieri e le indagini

I carabinieri della Stazione di Polistena sono intervenuti rapidamente e hanno fatto luce su questa turpe vicenda. Grazie alla collaborazione delle due donne, รจ stato possibile ricostruire il clima di soggezione e avvilimento in cui le vittime erano costrette a vivere.
Lโ€™uomo aveva imposto un uso sistematico della violenza fisica, psicologica e morale, che aveva alterato completamente la quotidianitร  delle due donne. La convivente, inoltre, era costretta a ricorrere a cure psichiatriche per affrontare il trauma subito.

Il procedimento giudiziario e la custodia in carcere

Il procuratore della Repubblica di Palmi, Emanuele Crescenti, ha contestato allโ€™uomo diversi reati: maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori nei confronti dellโ€™ex convivente e della madre di quest’ultima.
Per lโ€™uomo รจ stata valutata lโ€™applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in quanto lโ€™abitualitร  e la pervicacia delle sue azioni violente facevano temere il rischio di reiterazione dei reati. Il suo comportamento, infatti, era stato caratterizzato da un temperamento irascibile e violento.
La vicenda si รจ conclusa con l’arresto dellโ€™uomo portato nell’istituto penitenziario di Palmi, dove rimarrร  a disposizione dellโ€™autoritร  giudiziaria. Per madre e figlia, questo segna la fine di un incubo durato cinque anni, un periodo che aveva modificato radicalmente la loro vita quotidiana, restituendo loro finalmente un barlume di serenitร .

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