12 Novembre 2025
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Calabria

Crollo del viadotto “Ortiano” sulla Sila-Mare: la Procura chiede il rinvio a giudizio per dodici indagati

Tra i coinvolti tecnici, ingegneri, funzionari Anas e membri delle commissioni di gara e collaudo. L’accusa: “Concorso colposo in crollo di costruzioni”. A gennaio 2026 la nuova udienza preliminare

La Procura di Castrovillari ha chiesto il rinvio a giudizio per dodici indagati nell’inchiesta sul crollo del viadotto “Ortiano”, lungo la Sila-Mare, nel territorio di Longobucco, avvenuto nel maggio 2023 durante una violenta ondata di maltempo che provocò la piena del fiume Trionto.

Una tragedia sfiorata: in quei minuti drammatici, nessuna auto transitava sul ponte crollato, evitando così conseguenze che sarebbero potute essere gravissime.

L’inchiesta della Procura di Castrovillari

L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Veronica Rizzaro, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di ingegneri, tecnici, funzionari Anas, membri delle commissioni di gara e collaudo e rappresentanti della ditta appaltatrice dei lavori.
Per tutti, l’accusa formulata è di concorso colposo in crollo di costruzioni.

Secondo la Procura, gli indagati avrebbero contribuito al cedimento dell’infrastruttura per colpa, negligenza e imperizia, omettendo di prevedere adeguate misure di sicurezza nella fase di costruzione e verifica dell’opera.

Le cause del cedimento: “assenza dei micropali nelle fondazioni”

Dalle perizie tecniche acquisite agli atti emergerebbe che alla base del collasso del viadotto vi sarebbe stata l’assenza dei micropali nelle fondazioni, elemento strutturale fondamentale per garantire la stabilità del ponte.
Questa mancanza, secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbe provocato scalzamenti profondi e successivo cedimento della struttura, aggravati dalle condizioni meteorologiche eccezionali di quei giorni.

Il crollo del ponte “Ortiano” aveva destato grande allarme in tutta la Sila Greca, isolando parte del territorio e interrompendo per settimane i collegamenti lungo la Strada Statale Sila-Mare, arteria vitale per la viabilità ionica e montana.

Dodici indagati e udienza a gennaio 2026

Tra i dodici indagati figurano funzionari Anas, membri della commissione di gara per l’affidamento dei lavori, tecnici collaudatori e responsabili dell’impresa esecutrice.
Il procedimento si trova nella fase preliminare: l’udienza, già avviata lo scorso 9 ottobre davanti al gup del Tribunale di Castrovillari, Luca Fragolino, è stata rinviata a gennaio 2026, quando il giudice deciderà se disporre o meno il rinvio a giudizio.

L’inchiesta rappresenta un caso emblematico di cattiva gestione delle opere pubbliche e negligenza tecnica, temi che in Calabria continuano a sollevare polemiche e richieste di maggiore trasparenza negli appalti e nei controlli.

Una tragedia sfiorata sul ponte della Sila-Mare

Quel giorno di maggio 2023, il cedimento del viadotto “Ortiano” provocò un enorme boato e il crollo di un’intera campata. Fortunatamente, nessun veicolo stava attraversando il ponte in quel momento: un caso che evitò una possibile strage.

Le immagini del ponte spezzato sul fiume Trionto fecero rapidamente il giro d’Italia, diventando simbolo del degrado infrastrutturale e della fragilità idrogeologica di un territorio che da anni attende interventi strutturali di messa in sicurezza.

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