25 Giugno 2025
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Calabria

Crotone, pestaggio a un poliziotto: patteggiano la pena i quattro imputati

Lโ€™aggressione del 7 ottobre 2024 legata alla morte del pizzaiolo Francesco Chimirri. Il gup accoglie i patteggiamenti. Revocati alcuni domiciliari, ammessa la costituzione di parte civile

Hanno patteggiato la pena i quattro imputati accusati del violento pestaggio ai danni del vice ispettore Giuseppe Sortino, avvenuto a Crotone il 7 ottobre 2024, nel drammatico contesto che ha portato alla morte di Francesco Chimirri, pizzaiolo 44enne di Isola Capo Rizzuto, ucciso da un colpo partito dalla pistola dโ€™ordinanza dellโ€™agente.

Le pene patteggiate

Il gup del Tribunale di Crotone, Assunta Palumbo, ha accolto le richieste di patteggiamento nel corso dellโ€™udienza svoltasi nel tardo pomeriggio del 13 maggio. Domenico Chimirri, 21 anni, ha patteggiato 4 anni con detenzione domiciliare. Domenico Chimirri, 68 anni, ha ottenuto 2 anni con sospensione condizionale della pena. Antonio Chimirri ha patteggiato una condanna a 3 anni, 2 mesi e 20 giorni. Mario Chimirri ha avuto 1 anno e 4 mesi con pena sospesa. Il giudice ha inoltre revocato gli arresti domiciliari per Domenico (68 anni) e Mario Chimirri.

Le accuse e la costituzione di parte civile

I quattro imputati, difesi dagli avvocati Andrea Filici e Tiziano Saporito, erano accusati a vario titolo di tentato omicidio aggravato, lesioni personali pluriaggravate, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere, tutti in concorso. Il giudice ha ammesso le costituzioni di parte civile del poliziotto aggredito Giuseppe Sortino, del Comune di Crotone e del Ministero dellโ€™Interno, condannando i quattro al pagamento delle spese legali.

Le indagini e la ricostruzione

Lโ€™inchiesta si inserisce nella piรน ampia vicenda culminata con la morte di Francesco Chimirri, vittima di una lite degenerata in pochi istanti. Lโ€™aggressione a Sortino รจ avvenuta prima e dopo lo sparo mortale. La dinamica dei fatti รจ stata ricostruita dai carabinieri grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza private, ai video amatoriali diffusi sui social, alle testimonianze raccolte sul posto e alle intercettazioni telefoniche. Le indagini hanno documentato la violenza del pestaggio, avvenuto sotto gli occhi di numerosi testimoni, in un contesto carico di tensione e rabbia dopo la morte di Chimirri.

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