13 Giugno 2025
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Habanero, ‘ndrangheta nelle Preserre Vibonesi: in 15 scelgono l’abbreviato (NOMI)

In dieci hanno scelto di continuare l'ordinaria udienza preliminare. La Dda in aula ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio. Prossima udienza il 29 maggio

Hanno optato per l’abbreviato 15 dei 25 imputati coinvolti nell’inchiesta della Dda di Catanzaro Habanero, che ruota attorno alle attività illecite nella zona delle Preserre vibonesi, ingerenze su appalti, da parte di un’organizzazione criminale radicata tra Acquaro, Soriano Calabro, Gerocarne e Dasà, con legami che si sarebbero estesi in altre province italiane e all’estero. Si tratta di Luciano Barone, 50 anni, Montesilvano (PE); Cosimo Bertucci, 50 anni, Orbassano (TO); Francesco Bertucci, 51 anni, Nichelino (TO); Cristian Domenico Capomolla, 36 anni, Acquaro (VV); Francesco Capomolla, 41 anni, Gerocarne (VV); Francesco Antonio Ciconte, 28 anni, Mazzè (TO); Domenico Fusca, 43 anni, Dasà (VV); Giorgio Galiano, 49 anni, Vibo Valentia (VV); Sandro Ganino, 40 anni, Acquaro (VV); Nicola Antonio Papaleo, 65 anni, Rosarno (RC); Rodolphe Pinto, 63 anni, San Salvo (CH); Vincenzo Pisano, 30 anni, Gerocarne (VV); Francesca Silipo, 39 anni, Acquaro (VV);  Giuseppe Taverniti, 47 anni, Brandizzo (TO), Francesco Tarzia, 42 anni, Acquaro (VV), posizione quest’ultima stralciata e poi riunita.

I nomi di chi ha scelto il rito ordinario

Proseguiranno l’ordinaria udienza preliminare Giuseppe Chiera, 36 anni, Soriano Calabro (VV);  Cosmo Damiano Inzitari, 47 anni, Acquaro (VV); Rinaldo Loielo, 29 anni, Rondissone (TO); Angelo Maiolo, 40 anni, Montesilvano (PE); Francesco Maiolo, 45 anni, Montesilvano (PE); Francesco Maiolo, 41 anni, Brandizzo (TO); Luca Marano, 45 anni, Chieti (CH); Filippo Monardo, 28 anni, Soriano Calabro (VV);  Francesco Sorleto, 45 anni, Acquaro (VV); Pasquale Rottura, 30 anni, Acquaro (VV), rispetto ai quali il pm ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio.  Il gup Piero Agosteo ha aggiornato l’udienza al prossimo 29 maggio sia per il rito ordinario che per quello alternativo. 

Il contesto criminale

Le intercettazioni e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia avrebbero permesso di delineare la gerarchia interna e i ruoli degli affiliati, portando alla contestazione di numerosi reati. Tra le contestazioni, la ‘strage dell’Ariola’ avvenuta il 25 ottobre 2003 a Gerocarne, frazione di Ariola, nella quale vennero uccise tre persone (Francesco Gallace, Giovanni Gallace e Stefano Barilaro) e ferita una quarta. La strage sarebbe stata compiuta per volontà dei tre Maiolo e di Gaetano Emanuele. Un’azione di sangue nata – secondo l’accusa – per vendicare le scomparse (lupare bianche) negli anni ’90 di Rocco e Antonio Maiolo, genitori dei Maiolo ora arrestati, uccisi in uno scontro tra clan per il predominio mafioso della zona.

I rapporti tra cosche

L’inchiesta ha evidenziato anche i rapporti tra la locale criminalità organizzata e le cosche di Limbadi, Vibo Valentia e Sant’Onofrio, confermando un sistema di gestione mafiosa del territorio basato su intimidazione, violenza e collusione con ambienti economici e istituzionali, rivelando l’esistenza di un “direttorio criminale” che decideva le strategie operative della cosca, risolvendo conflitti interni e regolando gli equilibri tra le diverse ‘ndrine.

Il collegio difensivo

Sono impegnati nel processo gli avvocati Vincenzo Cicino (del Foro di Catanzaro), Pamela Tassone (Foro di Vibo), Cataldo Domenico Intrieri (Roma), Giuseppe Antonio Damini (Torino), Luigi Chiappero (Torino), Luca Cianferoni(Roma), Ermenegildo Massimo Scuteri (Catanzaro), Antonio Barilaro (Vibo Valentia), Beatrice Biamonte (Catanzaro), Sandro D’Agostino (Vibo Valentia), Nicola Loiero (Catanzaro), Alessandro Diddi (Roma), Giuseppe Di Renzo (Vibo Valentia), Francesco Schimio (Palmi), Sergio Rotundo (Catanzaro), Michelangelo Miceli (Vibo Valentia), Giuliana De Nicola (Pescara), Giuseppe La Rana (Milano), Ilario Tripodi (Catanzaro), Giuseppe Gervasi (Locri), Vincenzo Sorgiovanni (Locri), Lucio Canzoniere (Lamezia Terme), Laura Castellano (Pescara), Francesco Lojacono (Roma).

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