Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, un angolo di paradiso affacciato sul Mar Ionio, nascondeva un inferno per chi osava fare impresa senza piegarsi alla ‘ndrangheta. Per quasi vent’anni, l’imprenditore Andrea Dominijanni, proprietario di un villaggio turistico, è stato costretto a pagare il pizzo per poter lavorare in pace. Un’estorsione sistematica, un cappio stretto attorno alla sua attività da parte delle cosche Gallelli e Procopio-Mongiardo. Ma Dominijanni ha detto basta. La sua denuncia ha fatto scattare le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, dando il via all’operazione “Scheria”, che nel 2015 ha portato all’arresto di otto persone.
Il processo, le condanne pesanti e la sentenza definitiva
La giustizia ha fatto il suo corso. Dopo anni di battaglie legali, il Tribunale di Catanzaro, con la giudice Tiziana Macrì, ha inflitto pene severe: dai 16 ai 7 anni di reclusione per i principali imputati, riconosciuti colpevoli di associazione a delinquere, estorsione e intestazione fittizia di beni. La sentenza, confermata in Appello e Cassazione, è ora definitiva. Ma la giustizia non si ferma qui. Dopo le condanne, arriva anche la confisca del denaro frutto del racket: un colpo pesante alle casse della criminalità organizzata (LEGGI).
Confisca da 159.973,39 Euro
Il Tribunale di Catanzaro – Prima Sezione Penale ha disposto la confisca di 159.973,39 euro nei confronti degli otto imputati. L’esecuzione del provvedimento è stata affidata alla Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro coordinata dal colonnello Salvatore Tramis, che procederà al sequestro delle somme, seguendo una precisa ripartizione.
• Vincenzo Gallelli: 54.000 euro
• Vincenzo Gallelli e Andrea Cosentino (in solido): 22.000 euro
• Vincenzo Gallelli e Andrea Santillo (in solido): 33.000 euro
• Vincenzo Gallelli e Mario Mongiardo (in solido): 7.500 euro
• Gerardo Procopio e Vincenzo Gallelli (in solido): 7.500 euro
• Gerardo Procopio: 4.500 euro
• Fiorito Procopio e Michele Lentini (in solido): 15.000 euro
• Fiorito Procopio e Michele Lentini (in solido): 15.000 euro
Un’operazione che non solo assesta un duro colpo economico alla criminalità, ma che segna anche una vittoria simbolica: lo Stato c’è e colpisce dove fa più male. L’operazione “Scheria” rappresenta una pietra miliare nella lotta al racket in Calabria. Lo Stato ha vinto la sua battaglia contro chi, per anni, ha seminato il terrore tra gli imprenditori onesti. La confisca dei beni è il segnale che la criminalità non può più contare sull’impunità.