La lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione continua ad essere uno degli obiettivi prioritari per le forze dell’ordine italiane.
Le recenti operazioni condotte dall’Arma dei carabinieri hanno dimostrato, ancora una volta, la pervasività e la violenza delle principali mafie italiane, come la ‘ndrangheta, Cosa Nostra e la Camorra.
La necessità di una cooperazione internazionale
Il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo, durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2024/25 della Scuola Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri a Roma, ha sottolineato l’importanza di unire le forze contro le organizzazioni criminali.
“Per contrastare la criminalità organizzata è indispensabile una rete di diplomazia giuridica, cooperazione giudiziaria e di polizia coesa e funzionale, che affianchi le tradizionali strategie di prevenzione e repressione“, ha dichiarato Luongo.
Risultati tangibili nella lotta contro le mafie
“Nel triennio 2021-2024, grazie alle indagini condotte dall’Arma dei carabinieri, sono stati arrestati ben 2.074 individui accusati di appartenere a organizzazioni mafiose, in base all’articolo 416 bis del codice penale.
Inoltre, l’attività di contrasto si è estesa anche al sequestro dei patrimoni illeciti, con un’azione mirata a privare le mafie delle risorse economiche. Sono stati eseguiti sequestri per oltre 1 miliardo e 243 milioni di euro e confische per 587 milioni di euro, numeri che testimoniano l’intensificazione della lotta alle mafie e ai loro capitali sporchi”.
L’importanza della prevenzione e della repressione
Le operazioni messe in atto dall’Arma dei Carabinieri, unite all’azione di altre forze di polizia e alla cooperazione internazionale, sono fondamentali per contrastare il radicamento delle organizzazioni mafiose sul territorio.
Tuttavia, Luongo ha ribadito che “è essenziale continuare a rafforzare il sistema di prevenzione e repressione, in modo da ridurre sempre di più l’influenza delle mafie sulla società”.