La recente relazione al Parlamento del Ministero della Giustizia, che analizza l’efficacia delle misure cautelari e il sistema di risarcimento per ingiusta detenzione, ha fornito dati che evidenziano un quadro inquietante della giustizia in Italia. Secondo quanto riportato nella relazione del ministero, nel 2024 l’Italia ha destinato 26,9 milioni di euro per risarcire coloro che sono stati ingiustamente detenuti.
L’analisi porta a riflettere sulla dimensione del problema: in sette anni, dal 2018 al 2024, lo Stato ha risarcito in tutta Italia oltre 220 milioni di euro a quasi 5.000 persone che sono finite in carcere per errore.
Catanzaro il distretto con il maggior numero di casi
Dalle tabelle fornite dalla relazione ministeriale emerge che il distretto giudiziario in cui si verifica il maggior numero dei casi è quello di Catanzaro: nel 2024 sono state 110 le richieste di risarcimento accolte. A seguire Palermo (53) e Roma (52), Reggio Calabria e Bari (42). La relazione evidenzia come i distretti che hanno dovuto spendere di più sono Palermo (4,78 milioni di euro), Reggio Calabria (4,54 milioni), Catanzaro (4,27 milioni) e Roma (3,49 milioni).
Questo dato suggerisce un fenomeno complesso: mentre i casi di ingiusta detenzione sono in calo, le istanze di risarcimento respinte stanno aumentando, come denuncia l’associazione Errorigiudiziari.com.
La percentuale di richieste accolte per ingiusta detenzione
Secondo l’analisi, circa il 75% delle richieste di risarcimento sono accolte, ma ciò non significa che il sistema funzioni a pieno regime. Il restante 25% delle richieste riguarda casi in cui la misura cautelare è stata ritenuta illegittima, nonostante il procedimento abbia avuto esito positivo.
In effetti, nel 2024, su 1.293 richieste, il 46,6% è stato accolto, ma il 49,4% rigettato e il 4% dichiarato inammissibile. Questo equilibrio di accoglimenti e rigetti evidenzia una giustizia che fatica ad assicurare una piena riparazione.
Come sottolinea la stessa relazione del Ministero della Giustizia: “Il fatto che solo un’esigua percentuale di magistrati sia stata sanzionata per ingiusta detenzione, solleva interrogativi sulla responsabilità del sistema giudiziario”.