Diventa definitiva l’assoluzione di Pantaleone Mancuso e dell’imprenditore Riccardo Di Palma, accusati di estorsione e illecita concorrenza con l’aggravante mafiosa nell’ambito dell’inchiesta “Via col vento”, che aveva ipotizzato possibili infiltrazioni della ’ndrangheta negli affari dei parchi eolici di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. I giudici della Corte di Cassazione hanno ritenuto inammissibile il ricorso della Procura generale di Catanzaro, confermando le decisioni dei gradi di giudizio precedenti.
Motivazioni della sentenza
Secondo quanto riportato nella motivazione della sentenza, dagli elementi probatori acquisiti non emerge alcun contributo di Mancuso alle condotte estorsive contestate, confermando l’insussistenza dei presupposti per configurare l’aggravante mafiosa. Anche per Di Palma non risulta alcun coinvolgimento concreto nelle attività illecite ipotizzate.
Il contesto dell’inchiesta “Via col vento”
L’inchiesta aveva acceso i riflettori sulle presunte interferenze della criminalità organizzata nel settore strategico degli impianti eolici regionali. Tuttavia, secondo la Cassazione, le prove raccolte non hanno mai dimostrato un collegamento concreto né con Mancuso né con Di Palma. Si chiude definitivamente una vicenda giudiziaria che aveva visto i due imputati assolti in primo grado e confermati dalla Corte d’Appello, con la Procura generale che aveva tentato senza successo di ribaltare il verdetto in Cassazione.



