16 Maggio 2025
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Calabria

Rinascita Scott, assoluzione definitiva per l’ex sindaco Gianluca Callipo: la Dda decide di non fare appello

Durante l'udienza del processo d'appello, il pubblico ministero e il procuratore generale hanno annunciato la rinuncia al ricorso per altri due imputati

La Dda di Catanzaro ha deciso di non fare appello contro l’assoluzione di Gianluca Callipo, ex sindaco di Pizzo. Era stato imputato nel processo “Rinascita Scott” per concorso esterno in associazione mafiosa e abuso d’ufficio, ma, dopo lโ€™assoluzione in primo grado, la procura antimafia ha deciso di rinunciare a ricorrere in secondo grado.

Rinuncia allโ€™appello

Durante l’udienza del processo d’appello, il pubblico ministero, Annamaria Frustaci, e il procuratore generale, Luigi Maffia, hanno annunciato la rinuncia all’appello nei confronti di Callipo e di altri due imputati, Maria Alfonsina Stuppia (ex responsabile dell’ufficio urbanistico del Comune di Pizzo) e Daniele Pulitano, ritenuto dagli inquirenti vicino alla cosca “Razionale-Gasparro” di San Gregorio d’Ippona. Essendo stato abrogato l’abuso d’ufficio, l’accusa ha deciso di rinunciare all’appello nei confronti di Callipo, Stuppia e Pulitano e questo ha determinato l’irrevocabilitร  delle assoluzioni disposte in primo grado nei confronti degli imputati.

La sentenza di primo grado

In primo grado il Tribunale collegiale di Vibo aveva assolto Gianluca Callipo, ma nelle motivazioni aveva sostenuto: “Emerge senza dubbio una condotta tutt’altro che trasparente che ha mostrato di acconsentire a contatti e rapporti con esponenti della consorteria criminale verosimilmente con lโ€™intento di ottenerne il consenso in vista delle consultazioni elettorali. La prova appare insufficiente non avendo consentito di individuare lo specifico e consapevole contributo causale che Callipo avrebbe fornito alla consorteria, residuando il dubbio che la condotta abbia effettivamente superato la soglia della mera contiguitร  compiacente”. La Dda aveva quindi presentato appello contro lโ€™assoluzione sostenendo “lโ€™insufficienza e contraddittorietร  della motivazione”. La Procura catanzarese aveva inoltre posto lโ€™accento sulle intercettazioni che avrebbero potuto far luce sulla “perdurante inerzia del Comune di Pizzo” rispetto a unโ€™occupazione abusiva, nonchรฉ sulle presunte ingerenze sulle attivitร  del Comune per societร  in cui avrebbe avuto interessi personali”. Accuse che perรฒ escono definitivamente dal processo.

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