12 Novembre 2025
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Calabria

Rinascita Scott, la Cassazione “riapre” il processo per l’avvocato catanzarese Giulio Calabretta

La Suprema Corte annulla la decisione della Corte d’Appello di Catanzaro: accolto il ricorso della difesa. Torna in giudizio come unico imputato dopo la condanna a un anno e otto mesi

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Attilio Matacera, difensore del legale catanzarese Giulio Calabretta, annullando la decisione con cui la Corte d’Appello di Catanzaro aveva dichiarato inammissibile l’appello per presunta tardività.
La Quinta sezione penale ha ritenuto fondati i motivi del ricorso, stabilendo che l’impugnazione fosse stata depositata entro i termini di legge, e disponendo quindi la riapertura del processo d’appello davanti ai giudici di Catanzaro.

La condanna di primo grado a Vibo Valentia

Nel 2023 il Tribunale di Vibo Valentia aveva condannato l’avvocato Calabretta a un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa, per i reati di trasferimento fraudolento di valori in concorso e falsità ideologica in atto pubblico.
Secondo la sentenza di primo grado, il legale avrebbe partecipato ad alcune operazioni di interposizione fittizia di beni riconducibili a soggetti ritenuti vicini alla criminalità organizzata, ma la decisione era stata impugnata dalla difesa, che ne contestava la ricostruzione e la sussistenza dei presupposti penali.

Il nodo del termine di appello

La Corte d’Appello aveva dichiarato l’appello tardivo, ritenendo decorso il termine dei 45 giorni non dalla notifica dell’avviso di deposito delle motivazioni, ma dalla scadenza del termine di 180 giorni concesso per il deposito della sentenza.
L’avvocato Matacera, però, aveva sostenuto che il Tribunale di Vibo avesse prorogato il termine originario di 90 giorni di ulteriori 90, e che l’avviso di deposito fosse stato notificato il 28 giugno 2024: di conseguenza, l’appello depositato il 12 agosto 2024 sarebbe perfettamente nei termini.
La Cassazione ha dato ragione a questa interpretazione, ricordando che la giurisprudenza sul punto non è univoca, ma che la linea seguita dalla Corte d’Appello di Catanzaro non può prevalere in assenza di univoca indicazione normativa.

Nuovo processo d’appello a Catanzaro

Con l’annullamento della decisione di inammissibilità, gli atti tornano ora alla Corte d’Appello di Catanzaro, dove si aprirà un nuovo giudizio limitato alla posizione di Giulio Calabretta, unico imputato nel procedimento.
Il suo caso era stato stralciato dal maxi processo d’appello Rinascita Scott, che coinvolge oltre duecento imputati e rappresenta uno dei più vasti procedimenti della storia giudiziaria calabrese contro le cosche vibonesi.
Nel frattempo, il collegio giudicante sta esaminando le arringhe difensive, dopo le richieste della Procura generale: 209 condanne e solo sei assoluzioni, con pene fino a 30 anni di reclusione per i principali boss dei clan del Vibonese.

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