Un maxi sequestro di droga è stato effettuato dalla Squadra mobile della Polizia di Terni . Oltre 20 chili di cocaina sono stati recuperati durante un’operazione che ha sorpreso due albanesi che stavano giungendo in Umbria dalla Calabria, arrestati dopo un lungo pedinamento e una serie di investigazioni. La cocaina, nascosta all’interno di due autovetture, avrebbe avuto un valore di mercato che supera i 6 milioni di euro.
La scoperta
L’arresto dei due albanesi è avvenuto lungo la statale 675, in prossimità dello svincolo di Terni Ovest. Le due auto hanno attirato l’attenzione di una pattuglia della Squadra mobile, che stava svolgendo un servizio in borghese. Sebbene le auto procedessero regolarmente, uno dei veicoli ha cercato di rimanere a stretta distanza dall’altro, evitando che altri mezzi si inserissero nella loro traiettoria. Un comportamento che ha suscitato il sospetto degli agenti.
Una volta fermate le vetture, gli agenti hanno trovato un telecomando nel vano portaoggetti. Quando attivato, il telecomando ha emesso un click, proveniente dal cruscotto centrale della plancia. Qui, gli agenti hanno scoperto un vano segreto che conteneva quattro panetti di cocaina, avvolti in sostanza grigia. La seconda auto, invece, aveva un ingegnoso sistema nascosto nel portabagagli. Un meccanismo, azionato da calamite e pistone idraulico, sollevava il fondo del bagagliaio, rivelando un vano segreto che conteneva ben 16 panetti di cocaina.
Gli arrestati
I due uomini arrestati, di origine albanese, sono risultati essere provenienti dalla Calabria. Dalle indagini è emerso che il loro punto di arrivo era proprio la città di Terni. I trafficanti avevano inserito nel loro navigatore la destinazione finale, indicando chiaramente che l’ingente quantitativo di cocaina era destinato proprio al territorio ternano. I due erano giunti in Italia da poco tempo, utilizzando un visto turistico. Questo ha sollevato ulteriori dubbi sulla loro vera intenzione nel paese. Le indagini della Polizia, durate settimane, hanno permesso di monitorare e fermare i due al momento giusto, impedendo che la cocaina finisse nel mercato locale.
Il processo
Dopo il fermo, i due albanesi sono stati portati in tribunale dove il giudice per le indagini preliminari ha convalidato gli arresti. Durante l’interrogatorio, gli indagati hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande, ma il giudice ha comunque confermato la custodia cautelare in carcere.