22 Maggio 2025
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L’allarme del sindacato Anaao-Assomed: “Entro il 2032 oltre 60mila medici in cerca di lavoro”

Secondo il sindacato, fino al 2027 si potrร  ancora parlare della carenza di specialisti negli ospedali italiani, stimata in circa 25mila unitร . Lo scenario cambierร  negli anni successivi

Da ‘categoria in estinzione’, o quasi, a settore in sovrannumero. Appare essere questo il destino dei medici ospedalieri, stando ai numeri dell’ultimo studio del sindacato di categoria Anaao-Assomed: fino al 2027, infatti, si potrร  ancora parlare di carenza di specialisti negli ospedali del Ssn, stimata in circa 20/25.000 unitร . Ma lo scenario potrebbe radicalmente cambiare negli anni successivi quando, almeno fino al 2032, si potrebbe sviluppare il fenomeno contrario, cioรจ quello della pletora medica con ben 60.000 neolaureati. Un numero “assolutamente superiore a quello necessario a coprire i pensionamenti” e destinato a rimanere “in cerca di lavoro”. Si creerร  dunque, avverte il sindacato, un esercito di camici bianchi pronto a foraggiare la sanitร  privata o i sistemi sanitari di mezza Europa.

Di Silverio: “La soluzione non รจ aumentare i posti a Medicina”

“Chi si illude – commenta Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed – che la soluzione piรน efficace sia aumentare i posti nelle Facoltร  di Medicina e Chirurgia, moltiplicando a dismisura il loro numero o quello dei Corsi di Laurea, pubblici e privati, senza prima risolvere le criticitร  del sistema, dimostra una pericolosa superficialitร  con il rischio di favorire uno sperpero di risorse pubbliche in mancanza di prospettive occupazionali all’interno del Servizio sanitario nazionale”. Questo perchรฉ, rileva, “gli interventi limitati all’offerta formativa appaiono sostanzialmente inefficaci nel fermare l’esodo dal sistema sanitario pubblico”, mentre รจ “cruciale rendere attrattivo il lavoro nell’ospedale e nei servizi territoriali per cercare di accrescere l’opzione in favore del Ssn da parte dei medici specialisti e specializzandi”. Ecco perchรฉ, secondo il sindacato, all’offerta formativa deve essere abbinato un sistema di incentivi e di valorizzazione del lavoro medico in termini di riconoscimento sociale ed economico, oltre che di ruolo all’interno delle aziende. “Il medico oggi abbandona il Ssn perchรฉ male retribuito, aggredito, esposto a rischi di contenzioso medico-legale e privato del tempo necessario per dedicarsi senza ostacoli alla vita sociale e familiare”.

Richiesta di cure piรน alta rispetto a 20 anni fa

Un ulteriore elemento che emerge dallo studio รจ legato all’aumento del bisogno di salute conseguente al progressivo invecchiamento della popolazione. Dal 2002 al 2022, l’etร  media รจ passata da 41,9 a 46,2 anni, gli over 65 sono passati dal 18,7% al 23,8%, gli over 80 dal 4,38% al 7,6% in rapporto alla popolazione totale. Eppure i medici in questo ventennio, si legge nello studio, “non sono aumentati cosรฌ come ci si aspetterebbe, ma sono addirittura diminuiti rispetto all’anno di massima espansione delle dotazioni organiche, il 2009, e nel confronto con la media europea in rapporto a 1000 abitanti over 75”. Affrontare questa situazione senza interventi adeguati, sottolinea ancora Di Silverio, “รจ semplicemente impossibile. Non si puรฒ pensare di affrontare una richiesta di cure notevolmente piรน alta di 20 anni fa con una ridotta forza lavoro, stimata in 24.797 medici, tenendo conto della maggiore domanda da parte dei cittadini con oltre 75 anni di etร ”. Da qui le proposte dell’Anaao-Assomed, tra le quali aumentare subito il numero di medici nel Ssn facendo in modo che i giovani specialisti abbiano la possibilitร  di essere assunti.

Investire sul capitale umano

Ed ancora: “Bisogna abbattere il tetto alla spesa del personale e investire miliardi sul capitale umano, vero motore della sanitร  italiana”, afferma il leader sindacale. Infine, la retribuzione (con il contratto 2019/21 mediamente circa 85.000 euro lordi/anno) “deve stare al passo con i paesi europei similari: attualmente siamo fanalino di coda in Europa (media europea circa 145.000 euro), assieme a Portogallo e Grecia. Gli altri (Lussemburgo, Islanda, Olanda e Belgio per esempio) – conclude Di Silverio – viaggiano oramai sui 180.000/200.000 euro lordi/anno”. (ANSA)

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