La situazione politica in Madagascar è precipitata rapidamente: i militari hanno annunciato di aver assunto il controllo del Paese, sostenendo che le settimane di proteste popolari avrebbero reso necessario un cambio di leadership. Il presidente Andry Rajoelina, rimasto isolato, ha denunciato quella che definisce una presa di potere illegittima e si è rifugiato all’estero per ragioni di sicurezza.
Scioglimento dell’Assemblea nazionale
La crisi è stata accelerata dalla decisione del presidente di sciogliere l’Assemblea nazionale prima che votasse per la sua destituzione. In un decreto pubblicato sulla pagina ufficiale della presidenza, Rajoelina ha chiarito: “Conformemente alle disposizioni dell’articolo 60 della Costituzione, l’Assemblea nazionale è sciolta”. Nonostante le violente proteste di piazza, il presidente ha escluso le proprie dimissioni.
Fuga all’estero e sicurezza personale
Da diversi giorni il capo di Stato vive nella clandestinità per timore di attentati. In un post su Facebook ha spiegato di essersi rifugiato in un luogo sicuro dopo un “tentato omicidio” e di essere attualmente in missione all’estero. Secondo Radio France Internationale, Rajoelina si troverebbe a Dubai insieme alla famiglia, dopo essere partito con un aereo francese in accordo con il presidente Emmanuel Macron. L’ufficio della presidenza ha sottolineato che “la Repubblica del Madagascar non può essere tenuta in ostaggio con la forza” e che il voto dell’Assemblea è “privo di fondamento giuridico e contrario alla Costituzione”.
Reazioni internazionali
Sciogliendo l’Assemblea nazionale, Rajoelina ha bloccato qualsiasi procedura di impeachment, ma la Camera bassa si è comunque riunita straordinariamente e ha votato la sua rimozione con 130 voti a favore su 163 membri. L’Unione Africana ha annunciato l’invio di una delegazione di alto livello e ha chiesto di rafforzare il proprio ufficio di collegamento nel Paese, in risposta alle violente manifestazioni e all’aggravarsi della crisi politica.


