Un gesto eroico compiuto con semplicità, senza esitazioni e senza cercare riconoscimenti. È quello di Lorenzo Fascì, carabiniere scelto di 28 anni, originario di Reggio Calabria, che ha salvato una donna pronta a lanciarsi nel vuoto da un cavalcavia in provincia di Bergamo.
“Non sento di aver fatto nulla di speciale – racconta all’Ansa –. Tutti dovrebbero avere il senso civico e morale di aiutare una persona in difficoltà”. Eppure, il suo gesto ha colpito anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito il giovane militare “un eroe” e ha condiviso sui social la foto del momento in cui la donna è stata salvata.
L’intervento improvviso e il salvataggio
Il salvataggio è avvenuto mentre Fascì si trovava in auto con la fidanzata e il padre di lei. È stata proprio la ragazza a notare la donna sul cavalcavia, visibilmente in crisi. “Ho subito accostato – spiega Fascì – e non ci ho pensato due volte: ho scavalcato il terrapieno e mi sono avvicinato a piccoli passi, aggrappandomi alla recinzione”.
La donna, agitata e in lacrime, stava per lanciarsi. È stato a quel punto che il padre della fidanzata ha iniziato a parlarle, cercando di instaurare un contatto umano, mentre il giovane carabiniere è riuscito ad avvicinarsi, ad affiancarla e infine ad abbracciarla, sottraendola al rischio estremo.
“È successo tutto in pochi istanti“
“Non ho avuto il tempo di pensare alla paura – ammette Fascì –. È successo tutto molto velocemente”. Il militare è alla sua prima assegnazione alla Stazione dei carabinieri di Albino, nel Bergamasco, ma il suo senso del dovere, e soprattutto di umanità, ha già lasciato un segno profondo.
Un gesto che ricorda come, anche nei momenti più drammatici, la prontezza e l’empatia possano fare la differenza tra la tragedia e la salvezza.