Le condizioni di Papa Francesco sono ancora stazionarie e la sua prognosi rimane riservata. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dalla Santa Sede, il Santo Padre non ha mostrato segni di peggioramento, ma la situazione continua a essere monitorata con molta attenzione. Oggi, il Papa ha trascorso la giornata seduto in poltrona, alternando attività lavorative al riposo. Il bollettino ha confermato che il Papa non ha avuto episodi di insufficienza respiratoria, ma che continua la somministrazione di ossigenoterapia ad alti flussi durante il giorno e ventilazione meccanica non invasiva durante la notte.
Ventilazione meccanica e ossigenoterapia
La ventilazione meccanica non invasiva, un trattamento programmato, è stato utilizzato anche stanotte per garantire un adeguato supporto respiratorio al Papa. Questo sistema, che prevede l’uso di una maschera che soffia aria nei polmoni, è stato ritenuto necessario per evitare il rischio di complicazioni respiratorie. Nonostante l’adozione di queste misure, le fonti vaticane hanno confermato che Papa Francesco non è intubato, ma la sua salute è ancora considerata in una fase complessa.
L’uso dell’ossigenoterapia ad alti flussi, che implica l’uso di naselli per la ventilazione, continua a supportare il Papa durante le ore diurne, mentre la ventilazione meccanica notturna garantisce una protezione adeguata durante il riposo.
Il rito delle Ceneri
Nonostante il suo stato di salute, Papa Francesco ha partecipato al rito della benedizione delle Sacre Ceneri, che gli sono state imposte dal celebrante durante la celebrazione, prima di ricevere l’Eucarestia. La Santa Sede ha confermato che, nonostante il suo riposo forzato, il Papa ha anche svolto alcune attività durante la giornata. In particolare, ha chiamato il padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia di Gaza, e nel pomeriggio ha alternato il riposo con il lavoro.
Il Papa ha anche scritto un’omelia per la cerimonia delle Ceneri, in cui ha sottolineato l’importanza della speranza che, secondo lui, è essenziale per superare le difficoltà della vita e la fragilità umana, specialmente di fronte alla morte. Cito le parole di Benedetto XVI: “L’uomo è polvere e in polvere ritornerà, ma è polvere preziosa agli occhi di Dio, perché Dio ha creato l’uomo destinandolo all’immortalità”.