Era l’8 dicembre 1999 quando, durante una discesa sulla Gran Risa in Alta Badia, una caduta sugli sci ha cambiato per sempre la vita di Luca Romanin, giovane di Concordia Sagittaria, in provincia di Venezia. Quello che sembrava un incidente banale si è rivelato tragico: un grave trauma cranico ha causato una paralisi totale, rendendo Luca incapace di compiere anche i gesti più semplici.
Michela, un amore che non ha mai vacillato
Accanto a lui da quel giorno e per tutti i 26 anni successivi, c’è stata Michela Florean, la compagna di una vita. Michela ha abbandonato il lavoro, rinunciato a passioni, amicizie e libertà personale per diventare la sua ombra costante: fisioterapista, infermiera, confidente, speranza. È rimasta sempre al suo fianco, giorno e notte, nei lunghi ricoveri, nelle terapie, nelle trasferte quotidiane tra Udine e Firenze, dove Luca era seguito.
Un addio sulle note del metal e dell’amore eterno
I funerali si sono celebrati nella mattinata di oggi a Concordia Sagittaria, sulle note di “Endless love”, brano inciso dal nipote di Luca con il suo gruppo metal, i Final Stage, portato in tournée in 13 Paesi europei. Un saluto sentito da tutta la comunità cittadina, che ha voluto rendere omaggio a una storia che ha toccato il cuore di tutti.
“L’ha trattato come un principe”
A parlare, con la voce rotta dalla commozione, è il fratello Marco Romanin, oggi allenatore di basket, in passato anche in Serie A2: “In questi anni ci siamo arrangiati da soli, senza chiedere nulla a nessuno. Ma Luca ha avuto il meglio. Michela gli ha dato tutto: voce, mani, dignità. È stata la sua luce nel buio”.
Una storia di dedizione assoluta che supera ogni stereotipo, più potente di qualsiasi film o romanzo. E oggi, nel dolore della perdita, resta un insegnamento: quello di un amore autentico, silenzioso, ma capace di resistere al tempo e alla sofferenza.
“Adesso sei libero. Ritorna a volare in alto”, ha scritto il fratello sui social, stringendo in poche parole l’intero peso di una vita vissuta con amore incondizionato.
