“Vengo dalla terra, so cosa significhi il sacrificio per averlo toccato con mano“. Così Mario Murone, avvocato e professore, si è raccontato ai microfoni di Radio CRT, nella mia trasmissione, qualche ora prima della convention al Savant Hotel che lo avrebbe incoronato leader della coalizione di centrodestra.
Dopo il presidente operaio, avremo dunque il sindaco contadino? Ce lo diranno le urne in tarda primavera. Fino ad allora sarà campagna elettorale serrata. Non sappiamo quanto dura, vista la lentezza e l’apatia che continuano a caratterizzare il dibattito cittadino, ma per i verdetti è ancora presto.
Una sorpresa per chi lo dava per inesperto
Ero tra quanti pensavano che Murone fosse troppo immaturo per una piazza complicata e inciuciona come quella lametina. Poi mi sono ricreduto, sentendolo argomentare con chiarezza e sicurezza. “Lo sa che, quasi quasi, è meglio la radio di altri media quando bisogna esporre il proprio pensiero“, mi dice all’inizio della nostra chiacchierata conoscitiva.
Flemmatico e ironico, il professore universitario dalle origini bucoliche mi regala un sorriso che è tutto un programma (politico) quando lo esorto a stare attento ai marpioni che lo attorniano — soprattutto quelli con anzianità di servizio, che da decenni pensano solo alla propria carriera e che oggi si propongono come novelli costruttori del futuro, senza aver mai realizzato nemmeno un’aiuola a Lamezia. “Caro Floro — mi ‘tranquillizza’ — guardi che sono abbastanza carenato; per un ventennio ero membro di un prestigioso studio legale romano dal quale sono passati interi governi…”. Un messaggio cifrato per chi pensa di poterlo telecomandare. E qualche illuso che già se lo intesta c’è.
La lunga gestazione della candidatura
Gli faccio maliziosamente notare che la gestazione della sua candidatura è stata alquanto complicata. Ma per lui, il tempo trascorso dal momento in cui è cominciata a circolare l’ipotesi Murone (ottobre 2024) alla convergenza degli alleati, giunta solo qualche settimana fa, è un valore aggiunto. “Il confronto in democrazia è fondamentale e necessita di più fasi. L’importante è arrivare alla sintesi”.
Il nodo delle liste e la questione reputazionale
Sull’esigenza di essere rigorosi nella compilazione delle liste, il penalista ovviamente concorda, ma non mostra alcuna preoccupazione. “Mi creda, il problema per noi non si pone, almeno allo stato, ma neanche in futuro. Veda, al di là del mio rigoroso controllo, c’è il vaglio preliminare e scrupoloso dei partiti, i quali sono strutturati a dovere da questo punto di vista, avendo i medesimi responsabilità di governo tanto a livello regionale quanto nazionale”.
Gli screening interni, però, per quanto accurati, non garantiscono una blindatura totale. Murone lo sa, e infatti auspica un contributo a monte delle istituzioni competenti. Tuttavia, “la politica, oltre che essere, deve anche apparire pulita”.
Altro messaggio, stavolta chiarissimo, a chi pensa che bastino i certificati penali per dare il via libera a una candidatura. Ci vuole qualcosa in più, come andiamo ripetendo da questo giornale da tempo: ci vuole la reputazione.
Il programma: sviluppo e allineamento politico
Quanto al programma amministrativo, Murone si mostra convinto delle idee di sviluppo che stanno emergendo “e che presto illustreremo alla città, cercando di far comprendere quanto sia importante avere un comune allineato sulle stesse posizioni politiche dei governi nazionale e regionale”.
Dovrebbe essere così, ma gli faccio notare che nell’ultimo quarto di secolo gli allineamenti astrali, a Lamezia Terme, non hanno portato granché. Sempre per lo stesso motivo: la Regione non ha mai creduto nella città della piana, e i massimi rappresentanti parlamentari, presi com’erano a perpetuare le loro fortune, non si sono mai imposti. Neanche quelli regionali, a dire il vero. Salvo rare eccezioni.
Murone mi guarda sorridendo come a voler dire: “Amico mio, non siamo tutti gli stessi. Questa volta, se le urne dovessero premiarci, ci sarò io a garantire rispetto e centralità per le nostre speranze”.
Bevilacqua e la spaccatura nel centrodestra
Riguardo alla spaccatura nel centrodestra lametino, ad opera dell’altro candidato a sindaco, Giampaolo Bevilacqua, il professore non ha dubbi: “Rispetto la sua scelta, ma sono convinto che non ci penalizzerà: dalla mia parte ci sono le principali formazioni politiche di destra e di area moderata e poi altri cartelli per un totale di sette liste. Siamo coesi e forti”.