Fermare le stragi sulle strade italiane, in particolare su quelle calabresi e vibonesi, dove ogni anno perdono la vita decine di persone. Questo il tema urgente che ritorna alla ribalta, anche alla luce della scomparsa, avvenuta alcuni mesi fa, dellโex presidente della sezione provinciale dellโAssociazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (AIFVS), Nino Valeri.
Il dramma di Nino Valeri
Lโex presidente dellโAIFVS aveva vissuto in prima persona il dramma della perdita della figlia Paola e del genero Dario, morti il giorno di Natale del 1998 sulla Strada Statale 522, in direzione Tropea, a causa di un incidente stradale autonomo. Negli ultimi dieci anni, in Italia, gli incidenti stradali hanno causato 30.900 vittime. In Calabria, il bilancio รจ di 1.090 morti, mentre nella provincia di Vibo Valentia si contano 90 decessi. Numeri che raccontano una vera e propria guerra sulle strade.
Strade insicure e abbandonate
“Come fermare questa strage?” era la domanda ricorrente di Nino Valeri. La risposta, secondo lui, era chiara: mettere in sicurezza la rete viaria, a partire da quella della provincia di Vibo Valentia, ridotta in uno stato di totale abbandono. Ancora vive le sue parole: “Mia figlia e mio genero sai per quale motivo sono morti? Perchรฉ su quel tratto maledetto della โ522โ mancava il guardrail”. Purtroppo, ancora oggi, su quel tratto non รจ stata installata alcuna barriera metallica. Un’assenza che rappresenta una vergogna per chi si occupa della manutenzione delle strade.
Buche, smottamenti e segnaletica inesistente
La rete viaria vibonese รจ invasa da erbacce e detriti, con interruzioni lungo le corsie di marcia a causa di smottamenti di terreno. A peggiorare la situazione ci sono voragini pericolose, spesso nemmeno segnalate. A questo scenario disastroso si aggiunge la mancanza di guardrail, cunette di scolo e segnaletica orizzontale e verticale. Un disastro totale.
La responsabilitร della politica
La situazione non puรฒ essere attribuita solo al presidente in carica della Provincia di Vibo Valentia, Corrado LโAndolina, che, con sopralluoghi e segnalazioni, sta cercando di portare lโemergenza allโattenzione della Regione Calabria e del Governo nazionale. Ma la domanda resta: da dove cominciare per eliminare questo pericolo costante? La messa in sicurezza della rete viaria non รจ una missione che si puรฒ completare in pochi anni. Tuttavia, le vittime della strada pesano sulla coscienza di tutti. ร necessario rimboccarsi le maniche per rendere piรน sicuri i nostri percorsi. Lo scorso anno, sulle strade calabresi, hanno perso la vita, tra gli altri, Antonio Vita e lโassicuratore Ivano Purita. Un appello alla classe politica: non dimenticate queste vittime. Intervenire sulla sicurezza stradale deve diventare una prioritร assoluta.