22 Maggio 2025
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Luigi Cubello, il carabiniere-eroe calabrese della Resistenza dimenticato dalla storia

Il sacrificio del giovane di Gimigliano che sfidò il nazismo e che fu trucidato nell'Eccidio di Pratarelle vicino Roma. Ciampi nel 2004 lo decorò post morte con la Medaglia d'Argento al Valore Civile

Ha scritto Stefano Barricelli dell’agenzia Agi: “Dai libri di storia all’empireo dei beati. La decisione di Papa Francesco è l’ultimo, definitivo riconoscimento dell’eroismo di Salvo D’Acquisto, il carabiniere che a 23 anni non ancora compiuti sacrificò la sua vita per salvare un gruppo di civili dalla fucilazione dei nazisti”.

Anche se il sacrificio di D’Acquisto rappresentò la vetta più alta, le vittime del nazifascismo furono moltissime. Tra i civili e i militari, specie nell’Arma dei Carabinieri. Alle Fosse Ardeatine, tanto per dire, vennero uccisi ben dodici tra ufficiali, sottoufficiali e graduati della Benemerita.

Un eroe calabrese nell’orrore nazista

In quell’epoca ci fu anche un carabiniere calabrese a cadere sotto i colpi della ferocia nazista. Era il carabiniere Luigi Cubello, nato a Gimigliano il 23 novembre 1924, e trucidato nell’Eccidio delle Pratarelle a Vicovaro, vicino Roma. Cubello fu decorato post mortem con la Medaglia d’Argento al Valore Civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2004.

L’Italia devastata dalla guerra

Alla fine dell’aprile 1945, nazisti e fascisti furono definitivamente sconfitti. L’Italia era un paese devastato dalla guerra, che gioiva per la ritrovata libertà mentre piangeva i suoi morti. Le vittime totali italiane furono circa 500mila, di cui oltre 150mila civili. L’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia riporta oltre 23.000 vittime in circa 5.550 episodi, avvenuti tra luglio 1943 e maggio 1945.

Anche in Calabria si registrarono episodi drammatici: Strage di Rizziconi (6 settembre 1943): le truppe tedesche in ritirata causarono 17 morti e 56 feriti. Strage di Acquappesa (8 settembre 1943): 5 militari italiani fucilati per diserzione dai loro stessi superiori.

La notte del massacro a Vicovaro

La sera del 7 giugno 1944, gli abitanti di Vicovaro, rifugiati in località Pratarelle per sfuggire ai nazisti, vennero sorpresi dal presidio tedesco. Le truppe iniziarono a incendiare le capanne e a uccidere donne e bambini. I morti furono 28: 27 civili, tra cui 5 bambini. Il carabiniere Luigi Cubello.

Chi era Luigi Cubello?

Lo storico Mario Saccà, per l’Istituto Icsaic di Cosenza, ha ricostruito la sua storia: Cubello nacque a Gimigliano, in provincia di Catanzaro, in una famiglia di tradizione socialista e antifascista. Suo padre Francesco, veterano della Grande Guerra, lo educò ai valori della libertà di pensiero. Dopo la scuola media, Luigi frequentò l’Istituto Tecnico Industriale “E. Scalfaro” di Catanzaro, ma al momento della leva chiese di arruolarsi nei Carabinieri. Fu assegnato alla Divisione Carabinieri Lazio, proprio nei mesi cruciali del crollo del regime fascista.

Dalla scorta di Mussolini alla lotta contro i nazisti

Nel luglio del 1943, il Gran Consiglio del Fascismo destituì Mussolini, arrestato e posto sotto la sorveglianza di una scorta di carabinieri. Tra loro c’era Luigi Cubello, come confermato dal cugino Francesco Gigliotti, anch’egli carabiniere. Dopo la liberazione di Mussolini da parte dei tedeschi, la scorta italiana fu arrestata, processata e condannata a morte. Tuttavia, alcuni di loro, tra cui Cubello, riuscirono a simulare malori e a fuggire dall’ospedale in modo rocambolesco. Successivamente, Cubello venne inviato alla stazione dei Carabinieri di Vicovaro, dove rimase fino alla ritirata tedesca.

Il tragico epilogo: fucilato dai nazisti

Il 7 giugno 1944, Luigi Cubello fu fucilato insieme a sette civili, accusato senza prove di aver partecipato all’uccisione di cinque soldati tedeschi. Secondo il libro di Giuseppe Panimolle, quella sera i cittadini di Vicovaro attendevano con ansia l’arrivo degli Alleati, già entrati a Roma tre giorni prima. I nazisti, in ritirata, avevano lasciato una guarnigione di venti soldati con il compito di far saltare ponti e case per impedire l’avanzata nemica. Ma prima di andarsene, compirono l’ultima strage, sterminando civili innocenti e il giovane Luigi Cubello, che oggi viene ricordato come un eroe dimenticato della Resistenza.

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