di Mimmo Famularo – Stop al candidato civico. Il Partito democratico prova a voltare pagina e fa dietrofront. Dopo l’ennesima figuraccia rimediata dai vertici nazionali del Nazareno con il clamoroso ritiro di Maria Antonietta Ventura, Letta e compagni studiano l’ultima disperata mossa per recuperare consensi e salvare la faccia. Dallo scorso week end è in atto un vero e proprio pressing su Nicola Irto, l’ex presidente del Consiglio regionale, cresciuto nel Partito democratico e scaricato poche settimane fa dopo aver annunciato la candidatura a governatore della Calabria. Si torna quindi alla politica e si punta su una figura che possa unire le varie cordate del Pd, più lacerato che mai. Irto però sembra irremovibile e non ha alcuna voglia di fare marcia indietro e di immolarsi per una causa che sembra già persa in partenza. In più il suo nome non solletica la “sinistra” dem con le “sardine” che spingono sempre per Enzo Ciconte. La missione calabrese di Francesco Boccia nel ruolo di commissario della federazione cosentina si è conclusa con una prima fumata nera. E mentre dal salotto della Gruber Enrico Letta promette novità imminenti, addirittura prima del suo sbarco in Calabria, la situazione all’interno del centrosinistra appare caotica.
Centrosinistra dilaniato dalle fratture interne
La notizia positiva è che, seppur lentamente, anche il Movimento Cinquestelle, più diviso addirittura del Pd tra “fedelissimi” di Conte e seguaci di Grillo, pare si stia convincendo della necessità di trovare un candidato politico superando la logica fallimentare del “civismo” a tutti i costi. Tra l’ex premier e l’ex comico a tirare verso questa direzione è soprattutto Di Maio, in pressing su Laura Ferrara, grillina della prima ora, europarlamentare con una grande esperienza sul campo. Napoletana d’origine come de Magistris, ma cosentina d’adozione, parla correntemente tre lingue, conosce i problemi della Calabria e sa come trattare con Bruxelles. Più di qualcuno, anche all’interno del Pd, vedrebbe la vedrebbe come una candidata autorevole e competente ma c’è da convincere soprattutto lei. Come Irto, anche l’europarlamentare del M5s ha detto di no. Almeno per il momento. Anche perché ad ostacolarla è, al solito, il fuoco amico. C’è chi come il senatore Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, vedrebbe di buon occhio l’alleanza con Luigi de Magistris e chi, come il sottosegretario al Sud Dalila Nesci, punterebbe sulle primarie aperte all’interno di tutto il centrosinistra per la scelta del candidato governatore. Linee e pensieri diversi che si innestano all’interno dello scontro frontale tra Conte e Grillo, il grande nodo che rischia di trasformarsi in una pesantissima palla al piede per il centrosinistra calabrese, sempre più dilaniato dalle faide interne alle varie anime e alle diverse correnti. Del Pd e del Movimento Cinquestelle.