La giornata del 25 marzo 2025 si apre sotto il segno di tre grandi temi internazionali e nazionali: la tensione commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, l’allarme salari in Italia, e i nuovi sviluppi nei negoziati per la pace in Ucraina. A tenere banco sulle prime pagine dei quotidiani italiani anche le polemiche sul Manifesto di Ventotene, il caso delle guardie mediche in Calabria, e il dibattito sull’Autonomia Differenziata. Ecco i principali fatti emersi dall’edicola di oggi.
Trump, dazi e diplomazia: l’Europa nella morsa del tycoon
Corriere della Sera, La Repubblica, La Verità, Il Sole 24 Ore, La Stampa
Le trattative tra Stati Uniti e Russia a Riad sono al centro delle cronache internazionali. Il presidente Donald Trump ha confermato che sul tavolo vi sono cessate il fuoco, confini e controllo delle centrali nucleari, ma la pace resta lontana (La Repubblica, Il Sole 24 Ore).
Parallelamente, Trump minaccia nuovi dazi selettivi, non più generalizzati ma mirati a Paesi come Cina, Venezuela e Messico, generando un clima di incertezza nei mercati globali (La Verità, Il Sole 24 Ore). Mattarella risponde: “Tariffe inaccettabili. L’Europa reagisca con forza e autorevolezza” (La Stampa, Corriere della Sera).
Salari da incubo: Italia maglia nera del G20
La Stampa, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Gazzetta del Sud, Il Sole 24 Ore
Un dato sconvolgente emerge dal rapporto dell’Ilo: dal 2008 i salari reali italiani sono calati dell’8,7%, peggior risultato tra i Paesi del G20. La produttività è in calo e l’occupazione è precaria, mentre le donne e i migranti restano le categorie più penalizzate (La Stampa, Il Sole 24 Ore).
Sindacati e opposizione chiedono salario minimo e rinnovo dei contratti, mentre il governo difende i propri provvedimenti sul taglio del cuneo fiscale. Una sfida cruciale in vista della legge di bilancio 2026.
Ucraina: nessuna tregua, Sumy sotto attacco
Il Sole 24 Ore, La Repubblica, Gazzetta del Sud, La Verità
A Riad si è svolto un summit fiume tra americani e russi, ma nessuna intesa è stata firmata. Intanto, un raid russo ha colpito una scuola e un ospedale a Sumy, ferendo 94 persone, tra cui 23 bambini (Gazzetta del Sud, La Repubblica). Le trattative riguardano anche la sicurezza nel Mar Nero e l’export di cereali, mentre si avvicina un accordo USA-Ucraina sulle terre rare (Il Sole 24 Ore).
Ventotene e le guerre ideologiche: il caso Prodi
La Verità, Il Fatto Quotidiano
Divampa la polemica dopo il video trasmesso da Rete4 in cui Romano Prodi afferra per i capelli una giornalista. La Verità parla di “doppio standard” mediatico: se fosse stato un politico di destra, “sarebbe scoppiato il finimondo”. Intanto, accademici di sinistra contestano il Manifesto di Ventotene, definendolo “superato”.
Calabria: sanità, autonomie e giustizia
Gazzetta del Sud
In Calabria l’allarme riguarda le guardie mediche: mancano oltre 570 medici, metà della pianta organica. 323 comuni rischiano di restare senza assistenza notturna, denuncia la Fimmg.
Il processo “Stige” contro i clan crotonesi continua con nuove richieste di condanna. Sul fronte politico, il dibattito sull’Autonomia Differenziata si riaccende, ma senza risorse aggiuntive il divario Nord-Sud resterà intatto, avverte il governatore Occhiuto.
Notizia Extra | L’Italia dei bassi salari e della produttività in crisi
Il nuovo rapporto dell’ILO squarcia il velo su una realtà economica devastante: gli stipendi italiani sono scesi mentre la produttività stagnava o calava. L’Italia è l’unico Paese del G20 in cui i salari reali sono più bassi di 17 anni fa. La produttività è calata del 3% dal 1999 al 2024, mentre in Germania cresceva del 15%. Le ragioni? Contratti non rinnovati, assenza di politiche industriali di lungo periodo, fisco penalizzante. La Cgil propone una “vertenza salariale nazionale” e spinge per detassare gli aumenti contrattuali.
🎯 Focus del Giorno | Trump-Mattarella: due visioni dell’Europa nel nuovo ordine mondiale
La giornata di oggi mette in luce uno scontro ideologico tra due visioni del mondo: quella nazionalista di Trump, pronta a chiudere i confini e punire i rivali commerciali, e quella europeista di Mattarella, che difende l’Unione Europea come modello di cooperazione e pace. Il capo dello Stato, parlando ai giovani, ha ricordato i valori fondativi dell’Europa nata dalle ceneri della guerra. Ma in una fase in cui le leadership europee sono deboli e disunite, l’UE rischia di restare spettatrice passiva in un mondo che cambia troppo in fretta.