7 Novembre 2025
11.9 C
Calabria
Banner Calabria 7

La bulimia di poltrone di Fiorita e il malcontento di Pd e M5s: alta tensione a Catanzaro | Calabria7

Image not available

di Mimmo Famularo – Cresce il malcontento nel centrosinistra. Le ultime mosse di Nicola Fiorita non sono proprio piaciute al Partito democratico e al Movimento Cinquestelle, ovvero ai suoi maggiori alleati. Il “Fioritallini” che sta nascendo all’ombra del ponte Morandi prende sempre più forma con il neo sindaco che ha trovato la quadratura del cerchio con il gruppo Talerico (che sta per accogliere anche Manuela Costanzo) ma non ancora con chi lo ha voluto, sostenuto e fatto eleggere ben prima del vittorioso ballottaggio contro Valerio Donato. Si registra forte irritazione tra i dem con malumori sempre più crescenti tra le file dei socialisti e del Movimento Cinquestelle. A Fiorita viene contestato un metodo davvero inedito nella formazione del nuovo esecutivo: trattative singole, nessuna interpartitica ufficialmente convocata, bon ton politico completamente stravolto.

Le richieste del Partito democratico

I dem sono sul piede di guerra e l’assemblea cittadina che si è riunita ieri pomeriggio ha dato mandato al segretario provinciale Domenico Giampà e ai due rappresentanti in Consiglio comunale Giusi Iemma e Fabio Celia ad alzare la voce e iniziare a fare sentire il peso politico di un partito che non è un movimento e che in campagna elettorale ha messo la faccia appoggiando in tutto e per tutto Nicola Fiorita con Enrico Letta in prima fila. Le richieste sono chiare: due assessorati di peso e almeno una partecipata. Il Pd non intende delegare ad altri il governo della città anche perché in fondo non si fida completamente delle competenze amministrative del “cerchio magico” del sindaco. Oltre al vice sindaco con tanto di delega importante, si punta a un altro posto in giunta. Fiorita vorrebbe una rosa di nomi ma il Pd si presenterà al tavolo con due nominativi: prendere o lasciare. Tra questi non ci sarà quello di Aldo Casalinuovo che per i dem dovrà essere inserito nell’esecutivo in quota alla coalizione. Si è appena tesserato al Pd e quando ha rinunciato alle primarie non lo era. In tempi non sospetti Fiorita ha garantito per lui e i patti vanno rispettati. Questa la posizione del Partito democratico. Quanto alla presidenza del Consiglio comunale, la posizione dell’assemblea cittadina è altrettanto chiara: non è mai accaduto che sindaco e presidente siano stati espressi dallo stesso partito. Si dovrà discutere anche di questo e il Pd è contrario all’ipotesi di Gianmichele Bosco o di qualche altro esponente (Daniela Palaia) di Cambiavento. E’ una questione di bon ton istituzionale e di equilibri che vanno ben calibrati. Su questo punto il Pd sembra più vicino alle posizioni di Valerio Donato (LEGGI QUI) che a quelle di Nicola Fiorita che, tuttavia, si gioca davvero il tutto per tutto sulla presidenza del Consiglio comunale. Più del gruppo Talerico, il vero alleato è il centrodestra dilaniato in almeno tre tronconi (LEGGI QUI).

I super tecnici che non piacciono

Nicola Fiorita deve fare da pompiere anche con i socialisti e il Movimento Cinquestelle che rivendicano rappresentatività in giunta e non si accontentano di qualche partecipata. I malumori non sono più celati e rischiano di complicare ulteriormente lo scenario. Le ventilate nomine dell’ex presidente del comitato regionale della Federcalcio Antonio Cosentino allo Sport e dell’ingegnere Raffaele Scalise ai Lavori Pubblici hanno aumentato i mal di pancia. Da digerire quella altrettanto possibile di Antonio Borelli, l’assessore in quota Talerico a conferma dell’accordo raggiunto in tempi non sospetti con il gruppo che fa capo, tra gli altri, anche a Mimmo Tallini (LEGGI QUI). Si dice che Jasmine Cristallo vorrebbe piazzare in giunta – non si sa a che titolo – Simona Dalla Chiesa mentre direttamente dal “cerchio magico” di Fiorita resiste la candidatura di Donatella Monteverde alla Cultura con Nunzio Belcaro ripescato in Consiglio. La stessa docente universitaria, ex referente di Libera a Catanzaro, avrebbe consigliato l’ex poliziotta Marinella Giordano come “manager alla sicurezza”. Tutto ok se non fosse per la firma (da molti giudicata fuori luogo) alla petizione per la scarcerazione di Giancarlo Pittelli, imputato nel maxi processo “Rinascita Scott” (LEGGI QUI). Su questo punto Nicola Fiorita è rimasto in religioso silenzio cosa che, da esponente politico vicino a Libera, non gli fa certamente onore. Da una parte tiene ancora in giunta o nel suo staff l’ex poliziotta che “inopportunamente” ha firmato l’appello per scarcerare un imputato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e dall’altra ha inviato a Milano a sostegno di Nicola Gratteri il gonfalone del Comune di Catanzaro. Se non è un atteggiamento ipocrita, è comunque una clamorosa contraddizione.

© Riproduzione riservata.

ARTICOLI CORRELATI

Banner Bookmakers AAMS

ULTIME NOTIZIE