«La vera grande risposta del governo Meloni rispetto al sovraffollamento delle carceri è un piano di edilizia penitenziaria degno di questo nome». Lo ha detto questa mattina il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro a margine di una visita nel carcere di Crotone.
«Io sono nato 50 anni fa – ha aggiunto il sottosegretario – e all’epoca c’era già il sovraffollamento e mancavano diecimila posti detentivi. Dopo 50 anni, c’è ancora il sovraffollamento e mancano diecimila posti. Nel frattempo é stata approvata un’infinità di provvedimenti svuota carceri, ma mi pare evidente che qualcosa non abbia funzionato. Il nostro governo ha già trovato 255 milioni di euro di risorse che consentiranno di recuperare settemila dei diecimila posti detentivi mancanti. Nel corso della seconda metà del nostro mandato troveremo le risorse per realizzare i tremila posti detentivi mancanti».
Caso Cospito
In riferimento invece alla sua vicenda giudiziaria in relazione al caso Cospito, Delmastro ha detto: «Noi abbiamo un solo datore di lavoro, il popolo italiano che ci ha votato, i cittadini italiani che ci hanno votato. Loro spengono l’interruttore non certamente la sinistra».
«Diciamo che il pubblico ministero – ha aggiunto – aveva chiesto tre volte l’assoluzione, ma il giudice ha deciso di condannare. Troverò un giudice a Berlino in appello, ne sono sicuro. In ogni caso, sono assolutamente convinto che questa vicenda non bloccherà nessuno dei percorsi di riforma intrapresi. Voglio sperare, comunque, che tutto questo non sia un segnale, ma se lo fosse posso garantire che tutti coloro che hanno tentato di piegarmi nella vita si sono trovati di fronte a un muro e continueranno a trovarsi di fronte un muro». «Ogni giorno c’è qualcuno che si alza chiede le dimissioni di qualcun altro. Ma si è mai visto qualcuno che si sia dimesso perché l’ha chiesto la sinistra? Non esiste. Abbiamo vinto le elezioni – ha proseguito Delmastro – e governiamo. È una cosa a cui la sinistra era disabituata perché erano vent’anni che perdeva tutte le elezioni possibili ma continuava a governare lo stesso, in sfregio alla volontà popolare».