Nemmeno la proroga al 28 febbraio concessa dal Viminale è riuscita a risolvere il problema cronico dell’approvazione dei bilanci di previsione nei Comuni calabresi, soprattutto nei piccoli centri.
Un’analisi dei dati pubblicati sulla piattaforma OpenBdap (Banca dati delle amministrazioni pubbliche) e aggiornati al 25 febbraio evidenzia una situazione allarmante: quasi la metà dei 404 Municipi della regione non ha ancora adottato gli strumenti di programmazione economica.
Scadenza al 30 marzo: il tempo stringe
Nonostante il ritardo, il termine ultimo per l’invio della documentazione alla Bdap è fissato al 30 marzo, lasciando ancora margine per un possibile recupero. Nei prossimi giorni sarà quindi cruciale monitorare l’avanzamento degli adempimenti, per comprendere quanti Comuni riusciranno a mettersi in regola.
Gestione provvisoria e vincoli operativi
Quando il bilancio di previsione non viene approvato, i Comuni possono operare solo con il sistema “in dodicesimi”, ovvero con una gestione provvisoria che permette di spendere ogni mese un dodicesimo degli stanziamenti dell’anno precedente, limitandosi ai pagamenti obbligatori.
Sanzioni e blocco delle assunzioni
La mancata approvazione del bilancio preventivo comporta anche pesanti sanzioni. L’articolo 141 del Tuel prevede l’avvio di procedure specifiche per i Comuni inadempienti, oltre al blocco delle assunzioni fino alla validazione del bilancio. Inoltre, indipendentemente dalla scadenza del 28 febbraio, tutti i Comuni devono aver approvato il piano dei flussi di cassa e la variazione per il fondo garanzia debiti commerciali 2025, obbligatorio per gli enti in ritardo nei pagamenti.
La situazione resta dunque critica, con molti Municipi ancora lontani dal completamento degli adempimenti previsti.