di Mimmo Famularo – E’ la vigilia di un altro consiglio comunale a Catanzaro. L’appuntamento è già stato fissato per le 9.30 di domattina nell’aula consiliare del Palazzo della Provincia e l’assise tornerà a riunirsi per eleggere il suo presidente. Scalpita Eugenio Ricco, il consigliere anziano che ha diretto la prima seduta, dirigerà la seconda e, verosimilmente, anche la terza. E’ infatti improbabile una fumata bianca alla prossima chiama. I numeri non ci sono e il quorum di 22 è praticamente irraggiungibile. La corsa entrerà dunque nel vivo giovedì prossimo con la terza votazione quando basteranno appena 17 voti per andare a dama.
Da “Bella Ciao” alla spintarella di Talerico e Tallini
Con il passare delle ore crescono le quotazioni di Gianmichele Bosco sul quale dovrebbe convergere il gruppo consiliare formato dagli uomini e dalle donne di Antonello Talerico e Mimmo Tallini. L’indicazione data al sindaco Nicola Fiorita è chiarissima: no Bosco, no party. Sulle stesse frequenze si muoverebbe il Partito democratico orientato verso questa direzione per sbarrare la strada al centrodestra e, in particolare, a Eugenio Riccio, indicato dal presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, come il principale candidato per quella che – almeno sulla carta – rappresenta la maggioranza in assemblea. Le liste riconducibili alla Lega e quella di Forza Italia capitanata da Marco Polimeni convergeranno sicuramente su di lui. Fratelli d’Italia salterà probabilmente anche questo giro perché Wanda Ferro potrebbe dare forfait anche stavolta per motivi di salute mentre i “donatiani” o ciò che è rimasto di fedele a Valerio Donato potrebbe optare per la scheda bianca in attesa di evoluzioni. La fumata nera alla seconda votazione è a questo punto una certezza. D’altronde non c’è ancora accordo tra le varie forze politiche in campo per cui anche domani si viaggerà in ordine sparso come nella precedente puntata (LEGGI QUI).
Le altre opzioni
La calma è tuttavia apparente sia a destra che a sinistra con i “franchi tiratori” in agguato favoriti dal voto segreto. Le opzioni Bosco e Riccio non sembrano piacere a quell’area sempre più ballerina del Consiglio comunale che coincide con il versante moderato e centrista. Fiorita avrebbe in Daniela Palaia l’asso nella manica da calare al momento giusto come Filippo Mancuso potrebbe ripiegare sul suo quasi omonimo Rosario Mancuso che resta il piano B. Tra le file di Cambiavento non ha perso le speranze Vincenzo Capellupo, visto dai più come l’alternativa dell’alternativa. Di certo la corsa alla presidenza del Consiglio svelerà bluff, smaschererà traditori (veri o presunti), rivelerà giochi sotto banco e, probabilmente, registrerà quella che sarà la nuova maggioranza sulla quale Fiorita potrà sostenere la sua azione amministrativa.
Fiorita lavora alla fumata bianca
Sotto traccia, il campo largo di lettiana memoria si sta trasformando – nella logica della realpolitik – in una sorta di banda larga attraverso la quale il primo cittadino sta cercando di far sintonizzare l’area moderata del Consiglio comunale, quella dei cosiddetti “responsabili”. Interlocuzioni più o meno costanti vengono segnalati con il gruppo dell’ex consigliere comunale Andrea Amendola e con quello dei fratelli Fabio e Roberto Guerriero. I primi interventi dei loro rappresentanti in aula sembrano porgere mano e fianco al progetto di allargamento della maggioranza che Fiorita sta portando avanti con arte democristiana. I frutti di questa semina potrebbero già vedersi giovedì quando il Consiglio comunale di Catanzaro tornerà nuovamente in aula per eleggere presidente e vice presidente. Stavolta con una probabile fumata bianca.