di Sergio Pelaia – Che si tratti di una scadenza di cui interessa poco o nulla ai cittadini è indiscutibile, probabilmente anche perché, dalla riforma Delrio in poi, è la politica stessa e non la popolazione a rappresentare l’elettorato attivo e passivo. Alle urne insomma vanno solo sindaci e consiglieri comunali, ma il rinnovo di quattro consigli provinciali calabresi in programma per il prossimo 18 dicembre porta comunque con sé una serie di dati politici che inevitabilmente hanno un peso nel panorama locale e regionale. A Cosenza, Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia proprio oggi dalle 8 alle 20 e domani fino a mezzogiorno sono aperti i termini per la presentazione delle liste. A Crotone si vota contestualmente anche per il presidente – che dura in carica 4 anni, mentre il Consiglio 2 – ma anche a Catanzaro e Vibo pur non essendo prevista subito questa scadenza ci sono dei risvolti in questo senso.
Lo sguardo al dopo Abramo
A Catanzaro il centrodestra dovrebbe mettere in campo tre liste mentre per il centrosinistra ne sono previste due, tutto comunque è inevitabilmente legato agli strascichi delle recenti Regionali – con la perdita di rappresentanza in consiglio regionale e conseguenti dissidi in casa Forza Italia tra il coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori e quello provinciale Mimmo Tallini – e alla prospettiva delle Comunali di primavera. Sergio Abramo, che attualmente presiede l’ente intermedio, sta per terminare il mandato da sindaco e in quel momento decadrà anche dal vertice della Provincia, dunque ora dovrà nominare tra i nuovi consiglieri un vicepresidente che reggerà l’ente dopo la sua decadenza e fino alle nuove elezioni. C’è infine da considerare anche il fattore Lamezia: assente causa commissariamento alle passate Provinciali, la città della Piana ora ci sarà e grazie al meccanismo del voto ponderato, cioè “pesato” in base alla popolazione del Comune che si rappresenta, potrebbe dire la sua puntando magari anche alla Presidenza.
I problemi interni di Voce
A Crotone, come detto, si vota sia per il presidente che per il consiglio. Ha già ufficializzato la sua candidatura al vertice della Provincia il sindaco di Crotone Enzo Voce, ma questa decisione gli ha già creato non pochi problemi interni con la sua maggioranza al Comune. Lui è infatti stato eletto con il movimento “Tesoro Calabria” di Carlo Tansi e alcuni dei tansiani della prima ora non pare condividano del tutto le sue scelte successive. Intanto, per esempio, nei giorni scorsi sia due consiglieri eletti con Voce ma che hanno preso le distanze da tempo, sia altri 4 di maggioranza che pare non vogliano votarlo alla Provincia, hanno firmato un documento assieme a 12 colleghi di opposizione per chiedere la convocazione del Consiglio sul Contratto istituzionale di sviluppo. Probabilmente un segnale. Intanto sul fronte opposto potrebbe approfittarne il sindaco di Cirò Marina Sergio Ferrari che dovrebbe essere il candidato del centrodestra.
Iacucci incompatibile
A Cosenza si vota solo per rinnovare il consiglio provinciale e la vera novità potrebbe essere l’esordio ufficiale dell’alleanza tra i renziani di Italia Viva e il centrodestra. Già alle Regionali il sindaco/senatore Ernesto Magorno non aveva nascosto di preferire Roberto Occhiuto ad Amalia Bruni ma aveva dovuto assistere anche a una presenza del suo partito nella lista dei socialisti a sostegno della candidata del centrosinistra. In quest’ultimo campo si punta ad arrivare uniti com’è già stato per la vittoria alle Comunali di Cosenza e lo si potrà verificare non solo il 18 dicembre ma anche nei mesi successivi. L’attuale presidente Franco Iacucci è infatti stato eletto in consiglio regionale ed è dunque incompatibile con il vertice dell’ente intermedio oltre che con la carica di sindaco di Aiello. Se ora si dimettesse i due enti verrebbero sciolti e commissariati, è probabile invece che aspetti di essere dichiarato decaduto da sindaco il che gli farà perdere anche il requisito essenziale per essere presidente della Provincia. Il vicepresidente lo sostituirà fino alle nuove elezioni per il presidente che andranno espletate entro 90 giorni dalla decadenza. In quell’occasione potrebbero giocarsela, per il centrosinistra, sia il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi che quello di Castrovillari Mimmo Lo Polito. Nel centrodestra invece potrebbe essere in lizza la sindaca di San Giovanni in Fiore Rosaria Succurro o, magari, proprio un sindaco di Italia Viva.
La bufera politico-giudiziaria su Solano
Anche a Vibo si vota solo per il consiglio provinciale ma non proprio in un clima sereno. Il centrodestra potrebbe presentare due liste, una di stampo forzista-meloniano e l’altra riferibile a Coraggio Italia che a queste latitudini conta sul coordinatore regionale Franco Bevilacqua e sul consigliere regionale, e già presidente della Provincia, Francesco De Nisi. Probabilmente ci sarà invece una sola lista per il centrosinistra, con una larga parte del Pd locale che fino all’ultimo ha spinto per non presentarsi affatto all’appuntamento alla luce del “contesto istituzionale e politico molto complesso e delicato, in cui permangono gravi contraddizioni ed inquietanti interrogativi”. Il riferimento è al presidente dell’ente Salvatore Solano che è stato rinviato a giudizio nel processo “Petrolmafie”, in cui la stessa Provincia è parte civile, con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa.