Vanno meglio definendosi i criteri in base ai quali sarà formata la giunta comunale della quarta città della Calabria, sebbene il sindaco, Mario Murone, appaia abbottonato.
Tuttavia qualcosa emerge, com’è giusto e naturale che sia in frangenti politici delicati che, inevitabilmente, si intersecano con le dinamiche regionali.
Nessun rebus: i rapporti di forza tra le componenti la maggioranza parlano una lingua talmente chiara che non vi sarebbero margini per complicarli.
Utilizziamo la formula dubitativa, poiché la politica, anche quando gli equilibri scaturiti dal voto siano lapalissiani, non è immune rispetto al rischio di affondare negli umanissimi pantani della vanità e della irresistibile ambizione. Questi sono gli unici fattori che possono turbare il cammino di Murone verso il varo del suo primo, attesissimo, esecutivo.
Fame di potere e paura di ritorsioni
I posti sono pochi (7 assessori + la presidenza del consiglio), la ‘fame’ tanta.
L’obiettivo, potremmo dire, è anche quello di scontentare il meno possibile per evitare ritorsioni in consiglio, dove pure la maggioranza è ampia.
Il fatto che sia larga non significa, però, che non sia anche variegata, specie nelle sensibilità, le quali potrebbero emergere nel momento in cui bisognerà votare il presidente del consiglio.
La sfida per la presidenza del consiglio
La carica, come scrivevamo appena 48 ore fa, sembrerebbe appannaggio di Fratelli d’Italia, primo partito del centrodestra lametino, ma c’è una corrente interna che esorta a tenere nella debita considerazione l’ipotesi di rieleggere come moderatore dell’assise civica Giancarlo Nicotera, in virtù di una comprovata esperienza mostrata da questi nella gestione di un ufficio cruciale, potenzialmente rognoso.
Quanto sia condiviso questo sentiment non è dato saperlo, ma circola: in molti sperano che non sia la votazione in consiglio a doverlo misurare…: non sarebbe il massimo un esordio senza unanimità della maggioranza intorno ad una carica così rilevante.
Più definita la squadra di governo
Piu’ chiaro, come si diceva, il discorso sulla composizione del governo cittadino.
La vicesindacatura sarà di Forza Italia, con l’imprenditore Emanuele Ionà in pole position, per non dire sicuro al 100%. Due assessori a Noi Moderati, uno rispettivamente a Lega, Fratelli d’Italia (se manterrà la presidenza del consiglio), Calabria Azzurra e Lamezia Domani.
Le quote rosa e i nomi in ascesa
Tre saranno le assessore, su questo non ci piove, alla luce delle disposizioni normative in materia di rappresentanza femminile. Una sarà Antonietta D’Amico (Lega), le altre due dovranno esprimerle Fratelli D’Italia e Noi Moderati (o Calabria Azzurra).
Appare sicuro il rientro in grande stile nella politica che conta dell’ex consigliere regionale Salvatore Vescio, della cui esperienza Murone, ma anche altri partner della coalizione, si fidano molto. Crescono anche le quotazioni di Salvatore Pirelli, ‘pasdàran’ di Pino Galati. Poche, a meno di rivolgimenti sempre possibili, le possibilità per coloro che hanno rivestito cariche amministrative negli ultimi anni. L’imperativo è la discontinuità nel rispetto comunque del passato. Vedremo se regge.