La Camera ha approvato il disegno di legge che introduce una stretta sulle intercettazioni, nel testo già licenziato dal Senato, imponendo un tetto di 45 giorni. Il provvedimento è dunque legge, a cui manca solo la promulgazione. I voti a favore sono stati 147, i contrari 67, un astenuto.
I dettagli
Il provvedimento è composto di un solo articolo e prevede la possibilità di derogare al limite di 45 giorni solo in casi molto ristretti: nei casi cioè in cui “l’assoluta indispensabilità delle operazioni per una durata superiore sia giustificata dall’emergere di elementi specifici e concreti. Tali elementi devono essere oggetto di espressa motivazione”.
Il limite di 45 giorni non si applica anche quando l’intercettazione è necessaria per lo svolgimento delle indagini “in relazione a un delitto di criminalità organizzata o di minaccia col mezzo del telefono in ordine ai quali sussistano sufficienti indizi”. In queste ipotesi, l’autorizzazione all’intercettazione ha limiti meno stringenti.
Il decreto del Pubblico Ministero, che dispone l’intercettazione, indica le modalità e la durata delle operazioni. Tale durata non può superare i quindici giorni, ma può essere prorogata dal giudice con decreto motivato per periodi successivi di quindici giorni ma non possono avere una durata complessiva superiore a quarantacinque giorni, salvo le eccezioni di cui sopra.
Nei casi di urgenza, alla proroga provvede direttamente il Pubblico Ministero.