di Sergio Pelaia – L’adesione “con entusiasmo” di Sergio Abramo a “Coraggio Italia”, il partito fondato dal presidente della Liguria Giovanni Toti, ha dato uno scossone non da poco alle dinamiche interne al centrodestra calabrese. Nel recente passato il suo nome era stato accostato alla Lega – fino all’altro ieri lo stesso Matteo Salvini ha lodato pubblicamente la sua amministrazione – ma lui aveva ribadito fino a pochi mesi fa di avere ancora la tessera di Forza Italia. Evidentemente però qualcosa tra Abramo e Forza Italia non è andato per il verso giusto e lui proprio adesso, mentre i forzisti studiano la federazione con il Carroccio e mentre volge al termine la sua esperienza da sindaco, ha scelto di spostarsi verso il centro entrando in una forza politica che ha l’ambizione di non fare da comparsa alle elezioni del 3-4 ottobre.
La carica dei sindaci
Lo ha subito accolto a braccia aperte il numero due dei fucsia a livello nazionale, ovvero il “collega” sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, e anche il coordinatore regionale Francesco Bevilacqua, ex An anche lui folgorato sulla via dei moderati, ha parlato di “valore aggiunto” ben sapendo che il primo cittadino catanzarese entra da protagonista di peso nel suo partito. D’altro canto proprio i sindaci sembrano essere una cordata consistente dal punto di vista elettorale visto che in lista ci sono, per esempio, quelli di Morano Calabro (Nicolò de Bartolo) e Montepaone (Mario Migliarese). E poi un paio di ex di peso come il già sindaco di Filadelfia e presidente della Provincia di Vibo Francesco de Nisi, nonché l’ex primo cittadino di Albi Frank Mario Santacroce, che ha già fatto un breve passaggio in consiglio regionale nei mesi scorsi al posto di quel Mimmo Tallini con cui si è duramente scontrando lasciando Forza Italia.
La competizione al centro
Giusto ieri il numero due nazionale dei berlusconiani, Antonio Tajani, ha caricato gli azzurri di Calabria incitandoli a conquistare non solo il traguardo di essere il primo, ma anche il secondo partito (con la lista “gemella” che ha preso il posto di quella del presidente) alle elezioni “già vinte” che si terranno tra meno di un mese. È chiaro dunque che la competizione interna al centrodestra è forte e se il fronte destro è coperto dalle ricandidature proposte da Lega e Fratelli d’Italia, è forse sul lato tendente al centro che i forzisti devono guardarsi maggiormente per non perdere posizioni rispetto a un’Udc che punta su portatori di voti collaudati – come Baldo Esposito e Flora Sculco – e a “Coraggio Italia” che comincia a radicarsi in maniera strutturata. Domenica e lunedì, a conferma che sotto l’ala di Toti alberga non solo l’anima ex democristiana ma soprattutto quella liberale, è atteso ai gazebo di Lamezia, Cosenza e Reggio un altro big del partito, il senatore Gaetano Quagliarello.